Il dolore è la prigione dell’ oscurità
Il dolore a volte è come, un attacco di panico ci stringe la gola talmente forte, che non riusciamo più a respirare ci costringe, finto al punto che ormai l’ oscurità a preso il sopravvento anche sul nostro cervello e facendo domande come, Perché siamo al mondo? Qual è il nostro scopo? A queste domande a volte non esiste una risposta sbagliata o giusta perché sono domande, a cui il dolore è talmente forte che non ci fa rispondere anzi, ci costringe ad affondare sempre di più, perché sentiamo che il nostro posto nel mondo non esiste, fingendo così che noi stessi ci sentiamo un’ annualità e in realtà facciamo trasparire all’ esterno, che non c’è nulla che non va e mascherano il dolore al mondo per il resto delle persone.
Il dolore ci impedisce di essere lucidi, a volte agiamo con azioni che non dovrebbero essere compiute, ma che in quel momento sono la nostra ancora di salvezza per liberarci dal buio e dal freddo della prigione che ci tiene nascosti e dal quale, non è facile uscirne, purtroppo non esiste un fata madrina che si salverà da tutti i mali, siamo solo noi e il dolore che ci butta verso la prigione.
Sta a noi decidere come aprire la serratura della prigione e liberarci dall’ oscurità, che ci teneva rinchiusi ci vorranno anni per trovare la chiave per forzare la serratura, ma alla fine con la nostra forza di volontà ci riusciremo a trovare la chiave e uscire dal buio.
L’ amore è un legame forte che, deve essere costruito piano piano su basi solide, ma se a un certo punto distruggiamo tutte le sue fondamenta al nostro cuore non resta più nulla, perché è stato calpestato e schiacciato, senza alcun ritegno, senza pensare a quanto danni può creare.
Il palazzo, ormai è crollato è non possiamo fare più nulla per rimetterlo in piedi, perché è completamente crollato sotto i nostri piedi, senza che nemmeno c’è ne accorgessimo, perché quello abbiamo che abbiamo costruito è andato in pezzi e il nostro cuore rimane frantumato e distrutto e diventa difficile ricostruirlo.
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