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Anche le orche si baciano con la lingua

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  Anche le orche si baciano con la lingua, e quanto pare lo fanno anche  quando  non le guardiamo. Si  potrebbe  riassumere così lo studio appena pubblicato su Oceans che documenta,  con tanto di video,  un comportamento  che finora era stato osservato  nelle  orche  in cattività, e  che a quanto pare è parte del repertorio romantico in natura. Tecnicamente si c hiama "tongue-nibbling",  "rosicchiamento di lingua", ma assomiglia molto a un bacio. Baci o morsi  Il video  è stato ripreso da  un gruppo di turisti  dediti alla  citizen science: e rano in barca  e stavano facendo una serie di immersioni nei fiordi di Knaenangen,  in Norvegia ,quando hanno individuato  le due orche. Gli scienziati improvvisati sono rimasti "immobile" e "sdraiati" sotto il  pelo dell'acqua per non disturbare i cetacei,  respirando con un boccaglio e grazie a una Gopro hanno filmato un'inter...

SonicBoom, il robot agricolo che sente gli ostacoli

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  Per troppo tempo il mondo della robotica si è affidato quasi esclusivamente a un unico senso la vista . Questa dipendenza ha limitato il potenziale di queste macchine, precludendo loro l' accesso a un' ampia gamma di compiti che richiederebbero anche la capacità di odorare, toccare e sentire . Nel settore agricolo un robot che si muove in una fitta vegetazione si trova spesso con la vista bloccata da rami e foglie. I sensori tattili basati su telecamere, che stimano la deformazione di gel protettivo per ottenere informazioni, risultano costosi e facilmente danneggiabili in un contesto così imprevisto.  E' proprio qui che si inserisce l'innovazione sviluppata dai ricercatori della Carnegie  Mellon  University. SonicBoom propone  un cambio di paradigma fondamentale: dotare i bracci robotici di un senso dell' udito , o meglio di una percezione tattile basata sul suono. Quando il  bra ccio del robot tocca un ostacolo, come un ramo,  le onde sonore gen...

Salvare le api con l' intelligenza artificiale e la robotica: l' alveare intelligente arriva dagli Stati Uniti

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  I l lavoro, delle api indaffarate ad impollinare fiori e a produrre miele, rievoca alla mente immagini bucoliche e certamente lontane dagli scenari più affini alle nostre pagine, fatti di datacenter e fonderie di silicio. C'è però una realtà statunitense, Beewise, che sta applicando robotica e intelligenza artificiale proprio al mondo delle api realizzando alveari decisamente futuristici.  BeeHome, questo il nome dell' alveare, e di fatto di un' evoluzione industriale di un alveare tradizionale: ha una struttura di metallo bianco, rivestita di pannelli solari , e racchiude all' interno un particolare scanner e braccio robotico . Beewise li ha installati circa 300 mila in tutti gli Stati Uniti, all' interno di colture che hanno bisogno proprio del lavoro di questi insetti per poter prosperare.  L a proprietà di Beewise è stata quella di realizzare soluzioni che aiutino a preservare colonie di api, utilizzando un sistema di monitoraggio con non sarebbe possibil...

Trasformare le bottiglie in Tachipirine: la rivoluzione nel riciclo della plastica

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  Una nuova tecnologia sviluppata dai biologi ingegneri dell' Università di Edimburgo potrebbe rivoluzionare il modo in cui si riciclano i rifiuti plastici . Un gruppo di ricerca ha infatti ideato un processo che consente di convertire il polietilene tereftalato o più comunemente PET ,   plastica utilizzata per bottiglie e imballaggi alimentari in paracetamolo, ovvero il principio attivo utilizzato per antidolorifici e antipiretici come la Tachipirina.  Il metodo impiega ceppi di Escherichia coli geneticamente modificati per seguire una serie di trasformazioni chimiche che, attraverso una fermentazione simile a quella usata per la produzione della birra , riescono a scomporre il PET in acido tereftalico . Questo viene poi trasformato, attraverso una reazione biochimica interna al batterio, in acido para-aminobenzoico (PABA), che a sua volta viene ulteriormente convertito in paracetamolo tramite vie metaboliche ingegnerizzate all' interno dei batteri.  Il processo ...

Prime isole del pancreas umane stampate in 3D, futura arma anti-diabete

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  Ottenute per la prima volta con la stampa 3D isole del pancreas umano, ossia le naturali fabbriche di insulina. Nei test fatti in laboratorio funzionano regolarmente e l' obbiettivo è trasformarle in future armi contro il diabete di tipo 1. Il risultato reso possibile grazie a un speciale inchiostro di nuova , ed è online sulla piattaforma bioRXiv, c he accoglie articoli ancora da sottoporre a revisione, ed è stato presentato a Londra, nel congresso della Società Europea per il trapianto di organi. (Esot).  Abbiamo utilizzato uno speciale bioinchiostro che imita la struttura di supporto del pancreas, fornendo isole pancreatiche l' ossigeno e i nutrienti per prosperare, ha detto Quentin Perrier, che lavora negli Stati Uniti, nella Wake Forest University School of Medicine . L' inchiostro utilizzato è fatto di tessuto del pancreas privato dalle cellule e di alginato, una sostanza naturale derivata dalle alghe e che l' aspetto di un gel, molto comune in medicina. Il ...

Possibile via contro una delle principali cause di cecità

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  E' stata identificata una possibile strategia per rallentare o bloccare del tutto la progressione della degenerazione maculare, una delle principali cause di cecità nelle persone over cinquanta. Secondo lo pubblicato sulla rivista Nature Communications , condotto su topi geneticam ente modificati e su campioni di plasma umano, la chiave p otrebbe essere nel metabolismo del colesterolo .  Guidata dalla scuola di Medicina di Washington University a St. Louis, l a ricerca indica che regolare il metabolismo del colesterolo e i problemi che lo accompagnano, che spesso di presentano con l' avanzare dell' età, potrebbe addirittura prevenire la comparsa della degenerazione maculare, causata dall' accumulo di depositi di colesterolo dietro la retina . Il risultato potrebbe rivelarsi utile anche per il trattamento di problemi cardiovascolari legati al colesterolo.  Negli ultimi anni di studi sul metabolismo del colesterolo, è emersa l' importanza di una molecola chiamat...

Soffriamo di più se siamo inconsapevoli del rischio di provare dolore

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  Quando tocchiamo accidentalmente una pentola bollente, sentiamo dolore. Ma se la tocchiamo da bendati sentiamo più dolore , perché il nostro cervello non è preparato alla sensazione di bruciore e agisce amplificando "il dolore per sicurezza": questo curioso meccanismo mentale di difesa è stato spiegato in uno studio dell' Università danese di Aarhus, che ha condotto un esperimenti su trecento partecipanti per testarne le diverse reazioni al dolore . L a nostra ricerca dimostra che anche quando non ci succede nulla di pericoloso , non sapere cosa aspettarsi aumenta il livello del dolore percepito , Francesca Fardo, uno degli autori della ricerca pubblicata su Science Advances .  Illusione della griglia termica  Per giungere alle loro conclusioni gli studiosi hanno condotto un esperimento nel quale i partecipanti dovevano predire se avrebbero ricevuto un sensazione di freddo o di caldo sul braccio. A lcune volte vanivano esposti a stimoli caldi e freddi contempo reament...

La prima eclissi di Sole artificiale

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  E' riuscita la prima elissi di Sole artificiale. L' ha ottenuta la missione Proba-3 dell' Agenzia Spaziale Europea , basata sul perfetto posizionamento di due satelliti distanti tra loro 150 metri: uno dei due ha coperto il disco solare ottenendo così un' eclissi che l' altro satellite ha fotografato. Le immagini permetteranno di studiare in dettaglio la parte più esterna dell' atmosfera del Sole, l a corona solare ancora poco nota le possibilità di osservarla hanno corrisposto finora alle eclissi naturali.  E' emozionante vedere queste immagini validare le nostre tecnologie in quella che ora è la prima missione al mondo di volo di formazione di precisione ha detto Dietmar Pilz, direttore di tecnologia, Ingegneria e Qualità dell' Esa.  Lanciata il cinque dicembre 2024, Proba-3 è una missione ideata per dimostrare la fattibilità di studiare il Sole, in particolare la sua corona, con un metodo innovativo e molto complesso  ossia attraverso delle ecl...

Le megattere usano anelli di bolle per comunicare con gli umani

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  Le megattere potrebbero produrre grandi anelli di bolle per comunicare in modo amichevole con gli umani : è quanto emerge dalla studio di una dozzina di episodi documentate in diverse parti del mondo e analizzate dai ricercatori del Seti Institute e dell' Università della California a Davis. I risultati pubblicati sulla rivista Marine Mammal Science , potrebbero offrire nuovi spunti sull' intelligenza non umana contribuendo alla ricerca di eventuali segnali da parte di ipotetiche civiltà extraterrestri.  A causa degli attuali limiti tecnologici spiega Laurence Doyle del Seti Institute un presupposto importante per la ricerca extraterrestre è che l' intelligenza e la vita extraterrestri siano interessati a stabilire un contatto e quindi cerchino di interagire con gli umani che devono ricevere un messaggio.   Una curiosità che trova una curiosa analogia nel comportamento delle megattere. Questi grandi cetacei sono già noti per la loro capacità di produrre bolle, ...

Questo materiale è duro come la plastica ma si scioglie nell' acqua del mare

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  Un team di ricercatori del Giappone ha inventato un materiale supramolecolare (formato in questo caso da due molecole), simile alla plastica che si dissolve in acqua salata nel giro di poche ore: una possibile soluzione al crescente problema dell' inquinamento marino , il materiale è migliore rispetto a quello della plastica  biodegradabile perché si decompone rapidamente senza lasciare  tracce residue. E' nostro dovere come scienziati assicurarci di lasciar loro l' ambiente migliore possibile afferma Takuzo Aida, uno degli autori dello studio pubblicato su Science .  Com'è è fatto?  Il materiale, visivamente simile a un foglio di vetro , è composto da una combinazione di esametafosfato di sodio (un comune additivo alimentare) e monomeri a base di ioni di guanidinio (usato come fertilizzante e ammorbidente). Il legame tra questi due composti rende il materiale resistente e flessibile, ma al contempo facilmente assolvibile: immerso in una soluzione salina si...

Carrelli robot che "vedono" i pallet

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Nei magazzini, dove milioni di prodotti vengono movimentati ogni giorno, la precisione è tutto. I pallet piattaforme standardizzate in legno o plastica con "tasche" per l' inserimento delle forche vengono impilati in scaffalature fino a diciassette metri di altezza (come un palazzo di cinque piani) e movimentati da carelli elevatori autonomi che lavorano senza operatore . Basta un errore di pochi centimetri per far cadere un carico pesante , con conseguenze disastrose per la sicurezza e i costi.  Il problema è più complesso di quanto sembri. A nche una minima inclinazione del pavimento inferiore a un grado può creare un effetto leva che si amplifica lungo tutta l' altezza del carrello elevatore , causando uno scostamento diventi centimetri dalla sommità . Per i carrelli elevatori autonomi, sempre più diffusi nei centri logistici, questa precisione millimetrica rappresenta una sfida tecnologica importante. La soluzione italiana P er ovviare a tutto ciò Robosense, real...

Immaginazione o realtà: come fa il cervello a distinguere?

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  Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Neuron aiuta a far luce sui modi in cui si distinguiamo immaginazione e realtà e sulle aree coinvolte in questo solo apparentemente semplice processo.  Le scoperte potrebbero aiutare chi soffre di disturbi psichiatrici che alterano il rapporto con la realtà. Come la schizofrenia , una malattia cronica che interferisce fortemente con la vita quotidiana c che interessa ventiquattro milioni di persone nel mondo. Tra i sintomi più riconoscibili di questa malattia c'è proprio alterazione percettiva, che si manifesta attraverso deliri e allucinazioni (false percezioni). Questi sintomi che rientrano nella categoria della psicosi , si uniscono a pensiero linguaggio e comportamenti motori disorganizzati e indicano una perdita di contatto con il mondo reale.  Esperienze reali o immaginarie come reagisce il cervello  Molto delle aree che si attivano quando assistiamo a una scena reale si "accendono" anche nei compiti di imma...

Comunicare con i colori: come le alghe tengono lontane i pesci predatori

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  Alcune alghe rosse sembrano aver trovato un modo "per parlare" ai pesci che le minacciano, usano il colore . E' quanto suggerisce uno studio guidato dai ricercatori dell' Università di Kobe, sottoposto a revisione paritaria e pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Phycology. Effettuando immersioni subacquee e analizzando poi i campioni raccolti in laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che alcuni tipi di alghe rosse presentano punte di tonalità blu e, nel complesso un aspetto più pallido rispetto al consueto, e tutto grazie a particolari microsfere riflettenti presenti nelle cellule ghiandolari . Si tratta delle stesse strutture che ospitano anche sostanze chimiche nota per la loro azione anti-erbivora, e questo secondo gli autori, suggerisce che si tratti di una sorte di segnale di avviso simile a quello che nel regno animale viene definito aposematismo, ovvero l' uso di colori di avvertimento per scoraggiare i predatori . Un tale repe...

Le microplastiche inalate rendono meno efficaci i macrofagi nei polmoni

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  Le microplastiche che respiriamo e che finiscono nei polmoni peggiorano la funzionalità dei macrofagi, le cellule spazzine del corpo umano incaricate di eliminare patogeni e cellule danneggiate . Lo ha verificato uno studio pubblicato in occasione della conferenza internazionale 2025 dell' American Thoracic Society danni a l ungo termine a queste fondamentali cellule immunitarie possono aumentare il rischio di infezioni e di forme di cancro non solo all' interno dei polmoni ma anche all' interno dell' organismo.  Una ventata di aria e plastica  La ricerca scientifica è ormai concorde nel ritenere l' inalazione una delle principali vie di ingresso delle microplastiche nel corpo umano. Una volta penetrate nell' organismo, le microplastiche recano danni in molti modi: innescano processi di infiammazione e di stress ossidativo, interessano i vasi sanguigni , alterano le funzioni dei mitocondri, e incoraggiano processi di morte cellulare.  Bocconi difficili da ...

Il microclima domestico del futuro con cascate e alberi

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Perché vivere in una scatola chiusa sigillata? Quando si potrebbero creare microclimi domestici che ci fanno stare meglio. Ebbene, la risposta arriva dalla G.AO House, un edificio che probabilmente, cambierà in futuro il modo di pensare a lo spazio abitativo . Infatti, si tratta di un concetto abitativo immerso completamente nella natura, dove si posso trovare degli alberi che crescono attraverso i pavimenti, l' acqua che scorre da un piano all' altro in vasche trasparenti, dove il confine tra interno ed esterno viene continuamente messo in discussione.  Non si tratta solo di un esperimento estetico, ma bensì un tentativo di risolvere uno dei problemi più urgenti dell' architettura contemporanea. Come costruire case che ci facciano stare bene senza devastare la natura? Quando l' architettura respira  In un' epoca, dove passiamo il 90% del nostro tempo in spazi chiusi e dunque, la qualità dell' aria che respiriamo diventa una questione importante. Lo studio vi...

Un' aurora colora di verde il cielo di Marte

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  Per la prima volta il Rover Perseverance della Nasa ha catturato dalla superficie del Pianeta Rosso le luci verdi di un' aurora, che ha illuminato l' interno del cielo in seguito all' arrivo di una Cme ( espulsione di massa coronale) da parte del Sole , cioè l' espulsione di materia sotto forma di plasma . Era noto che su Marte fossero presenti aurore di vario tipo, ma finora sono state osservate solo a lunghezza d'onda invisibili per l'occhio umano e soltanto da veicoli in orbita intorno al pianeta mai sulla superficie.   L' evento è stato descritto sulla rivista Science Advance sulla ricerca guidata dall' Università di Oslo .  Un' aurora verde su Marte ha esattamente lo stesso colore che avrebbe sulla Terra , ma appare comunque completamente diversa sostiene Elise Knutsen, che ha coordinato i ricercatori. Siamo abituati a vedere nastri dalla forma distinta, mentre l' aurora su Marte è completamente uniforme: l' intero cielo si illum...

Svelato il mistero del sistema Nu Octantis: un pianeta ribelle che orbita tra due stelle

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  Dopo oltre vent' anni di analisi e dibattiti, un team internazionale di astronomi ha fatto chiarezza su uno dei sistemi solari più strani mai osservati Nu Octantis. I ricercatori hanno confermato che non si tratta di una coppia di stelle reciproca, ma di un complesso di trio in cui si nasconde un pianeta dalle caratteristiche fuori dal comune.  La storia  Tutto ebbe inizio nel 2004, q uando David Ramm dell' Università di Canterbury, in Nuova Zelanda, rivelò un segnale anonimo proveniente da Nu Octantis. Il segnale sembrava indicarci la presenza di un pianeta di dimensioni doppie rispetto a Giove .  Ma l' ipotesi fu accolta con scetticismo: le due stelle del sistema sono così vicine da rendere teoricamente impossibile la sopravvivenza di un pianeta stabile nelle loro vicinanze. Eppure Ramm, insieme a Man Hoi Lee dell'Università di Hong Yong e di altri colleghi, ha ora confermato la prova più solida mai raccolta che quel segnale non era un errore ed è stata pubblicat...

Svolta: i delfini usano un vero linguaggio, la scienza lo dimostra

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  C'è voluto mezzo secolo di registrazioni subacquee, centinaia di ore di osservazione, e alla fine l' intelligenza artificiale , ma finalmente abbiamo la prova: i delfini non solo comunicano ma hanno un vero e proprio linguaggio .  La notizia ha fatto il giro del mondo quando un team di ricercatori del Woods Hole Oceanographic Institution ha vinto il prestigioso premio Coller Dolittle per aver dimostrato che i fischi non-signature dei delfini di Sarasota vengono utilizzati da tutti i membri del gruppo con significati diversi, proprio come le parole nella lingua umana.  I delfini hanno un linguaggio: la scoperta che cambia tutto Per decenni gli scienziati hanno studiato i "fischi firma" dei delfini, quei suoni caratteristici che ogni esemplare sviluppa da giovane e mantiene per tutta la vita, funzionando essenzialmente come un nome . Ma questi rappresentano circa la metà delle vocalizzazioni dei delfini. L' altra metà, i cosiddetti fischi non-signature, sono rima...

Sindrome dell' impostore: il ruolo di ansia e depressione

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  Se pensate che non meritate gli attestati di stima per il vostro lavoro che vi arrivano da colleghi e superiori, se vi sentite a disagio quando vi vengono rivolti complimenti per le vostre capacità ritenendo di non essere degni, potreste soffrire della sindrome dell' impostore .  Coniato da due psicologhe nel 1978, il termine indica la convinzione di godere di una stima non meritata, e di essere appunto un impostore che prima o poi verrà smascherato e la cui incapacità verrà alla luce. Da quando è stato descritto questo fenomeno  per la prima volta dalla psicologia è stato oggetto  di numerosi studi, uno degli ultimi in ordine di tempo è stato pubblicato su Nature Communications e ne ha indagato il legame con ansia e depressione .  Seminare frutta virale  I ricercatori hanno chiesto a oltre 500 partecipanti reclutati online di giocare a Fruitville, un gioco per il computer  in cui lo scopo è coltivare  della frutta. Alla fine di ogni mission...

La morte dei coralli potrebbe aumentare la capacità degli oceani di assorbire l' anidride carbonica

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  Una delle conseguenze delle emissioni di gas serra , e in particolare dell' aumento della concentrazione atmosferica di anidride carbonica , è la progressiva acidificazione degli oceani . Un fenomeno che sta lentamente indebolendo gli scheletri dei coralli e minacciando le molti specie che abitano la barriera corallina. Ma la morte dei coralli potrebbe avere un effetto "positivo", se così si può definire, dato che sembra aumentare la capacità degli oceani di assorbire l' anidride carbonica presente nell' atmosfera. È quanto emerge dai risultati di una ricerca presentata nel corso della conferenza della European Geophysical Union, tenutasi dal 27 aprile al 2 maggio a Vienna. Gli autori e le autrici dello studio definiscono questo meccanismo di compensazione naturale un "paradosso critico", dato che il conto da pagare in termini di perdita della biodiversità marina potrebbe essere elevato. Cosa si intende per "acidificazione degli oceani" Mari...