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Il robot Moxi infermiere: raggiunge il record delle 100.000 corse in ascensore

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Continua la creazione di robot umanoidi e la ricerca continua a fare passi avanti e sempre più progressi. Per questo, presentiamo Moxi, si tratta di un robot mobile di Diligent Robotics , il quale è già operativo negli ospedali americani, battendo il record delle 100.000 corse in ascensore in completa autonomia.    Moxi si presenta come, un un robot a ruote dotato di un braccio robotico per aprire e premere pulsanti, compresi quelli degli ascensori. Questo risultato, rappresenta una grande conquista per quanto riguarda, l' automazione degli ambienti sanitari, grazie all' intelligenza artificiale che permette a Moxi di navigare in ambienti complessi e imprevedibili.  Questo prototipo, è stato integrato nel lavoro dell' ospedale, con il compito di consegnare forniture e trasportare campioni di laboratorio 24 ore al giorno. Ciò permette ai sanitari di concentrarsi solo, sulle cure dei pazienti e lasciare ai robot, invece i compiti di trasporto più ripetitivi.  Per poter rea

The Heart of Mars is smaller and denser than expected

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  The heart of  Mars  is smaller and denser than  predicted,  as shown by the first detections of seismic waves through the core of the Red Planet made by the seismometer of   Nasa ’s Insight probe. The study is published on the newspaper   American Academy of Science (Pnas) , by an international team led by  the Bristol University. “I n 1906, scientists discovered the Earth’ s core by observing how seismic waves from earthquakes were affected by passing through it ,” says  Vedran Lekic , a geologist at the University of Maryland and second author of the study. Underlying the study are “ two seismic signals ,” explains  first author Jessica Irving  of the University of Bristol, “ one resulting from a very distant Martian earthquake and one from a meteorite impact that occurred on the other side of the planet.

Micro-robot biodegradabili per operare senza bisturi e per chemio mirata

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  Minirobot intelligenti, morbidi, e autonomi di dimensioni microscopiche o millimetriche, in gradi di essere introdotti nel corpo umano senza bisturi o interventi chirurgici e di raggiungere organi e parti del corpo dall' interno, per somministrare farmaci come chemioterapeutici, in modo preciso e in dosi minime oppure per operare interventi o biopsie. A progettarli è stato un team di ricercatori della Facoltà di Ingegneria d ell' Università di Bolzano guidato dal professore Niko Munzenrieder, con il supporto del ricercatore Giuseppe Canterella dell' Università di Modena e Reggio Emilia, nonchè dal gruppo di robotica multiscala dell' Eth di Zurigo guidato dal professore Bradley Nelson .  La ricerca sui Flexibots  La ricerca si chiama "Flexibots" progetto internazionale promosso dalla Fondazione Nazionale Svizzera per la Scienza nella provincia autonoma di Bolzano, che ha combinato l' exepetise del Laboratorio di Elettronica Flessibile della facoltà di

Le microplastiche influiscono sulla formazione delle nuvole

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Le microplastiche presenti nell' atmosfera favoriscono la formazione di cristalli di ghiaccio sulle nuvole, ciò significa che potrebbero influire sull' intensità delle precipitazioni, s ui cambiamenti climatici e perfino sulla sicurezza degli aerei. Lo indica uno studio della Penn State University pubblicato sulla rivista Environnement Science and Technology  Air.  I ricercatori si sono focalizzati sulle microplastiche derivati da materiali di uso comune, ovvero polietilene a bassa densità, polipropilene, cloruro di polivinile, polietilene tereftalato. In laboratorio le particelle sono state sospese in goccioline d' acqua e raffreddate lentamente per osservare come la loro presenza influiva sulla formazione di ghiaccio .  I risultati ottenuti dimostrano che le goccioline con le microplastiche si congelavano a una temperatura media di cinque-dieci gradi più alta rispetto alle goccioline senza microplastiche. Le impurità presenti nelle goccioline agiscono i nfatti come pa

I poveri gatti che tutti pensano che siano indipendenti ma che invece soffrono di ansia da separazione

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  Uno studio conferma in fondo quello che sappiamo già tutti che i gatti vivono di affetto e relazioni, e che lasciati da soli senza la loro persona di riferimento e se specialmente chiusi in casa non sono affatto felici . Lo dicono nello studio l' ansia da separazione non è ancora stata abbastanza studiata. Il perché è chiaro perché nei gatti vince sempre la regola che "se ne fregano" che tanto "si fanno i fatti propri", e invece conferma questo nuovo studio pubblicato da Plos One non è vero.  Sull' indipendenza dei gatti sono state scritte enciclopedie, tra chi li ammira, chi li desidera, a chi sta nel mezzo: ama i gatti ma alla fine preferirebbe che obbediscano un po' di più . Ma la sua presente umanità nella sue presente onnipotenza e nella sua distanza dalla natura, è sempre meno prona a non essere al centro di tutto, e un animale che non fa sempre quello che desidera. lascia quasi perplessi e seccati. Una natura al servizio dell' uomo è l&#

I ricordi sono custoditi nelle stelle del cervello

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E' quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Nature , condotto dagli scienziati del Baylor College of Medicine.  Gli astrociti, delle cellule neurali a forma di stella sembrano in grado di immagazzinare i ricordi , lavorando in concerto con gli engrammi gruppi specifici di neuroni, per rispondere agli eventi di apprendimento e controllare il richiamo della memoria . Questo curioso risultato emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Nature , c ondotto dagli scienziati del Baylor College of Medicine, il team guidato Benjamin Deneen, ha utilizzato una serie di strumenti di laboratorio per identificare e studiare l' attività degli astrociti associati ai circuiti celebrali della memoria.  Finora, spiegano gli esperti si pensava che la formazione e il richiamo dei ricordi coinvolgessero solo engrammi neurali attivati da certe esperienze. A nalizzando gli astrociti, i ricercatori hanno scoperto che queste cellule interagiscono strettamente tra loro, fisicamente e fun

Neurochirurgia silenziosa: arriva il robot laser che opera al cervello

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  Le operazioni al cervello stanno per diventare molto più silenziose e delicate. Un team di ricercatori ha sviluppato un sistema di neurochirurgia che utilizza laser e robot per aprire il cranio senza traumi , è una svolta che potrebbe aumentare significativamente il  numero di pazienti che accettano di sottoporsi a interventi da svegli, migliorando così le possibilità di successo di un operazione.  Vi farete operare al cervello da un robot Non è fantascienza è realtà in sviluppo presso il Fraunhofer ILT . I migliori neurochirurgi sanno bene quanto sia cruciale poter operare un paziente da sveglio, specie quando si tratta di tumori celebrali o disturbi del movimento, ma il trauma psicologico legato ai rumori e alle vibrazioni degli strumenti tradizionali spesso scoraggia questa opzione.  Il nuovo sistema laser robotico chiamato Project STELLA promette di cambiare tutto questo. La precisione del laser combinata con la delicatezza del robot promette di aprire il cranio quasi senza p

Solare orbitale: energia dalla spazio full-time inizia l' Islanda

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  Il sole non tramonta mai nello spazio, è questa semplice verità sta spostando la ricerca verso nuove frontiere dell' energia solare . Mentre sulla terra i pannelli devono fare i conti con la notte e le condizioni meteorologiche, a 36 mila chilometri la luce solare è sempre disponibile . L' Islanda lo sa bene si sta preparando a diventare il primo paese al mondo a ricevere energia solare dal solare orbitale.  Una Partnership ambiziosa  La Space Solar, azienda britannica si è unita a Reykjavik Energy all' iniziativa islandese Transition Labs per sviluppare qualcosa di straordinario una centrale solare spaziale. L' obbiettivo è fornire trenta megawatt di elettricità sufficienti ad alimentare tra le 1.500 e le 3.000 abitazioni a partire dal 2030. Come ha sottolineato Kjartan Orn Olafsson, CEO della Transition Labs, questa partnership segna una tappa fondamentale nel percorso di Space Solar verso un' implementazione su larga scala.  Come funziona il solare orbitant

E' vero che l' imperatrice Sissi aveva un tatuaggio?

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  La celebre sovrana austriaca Sissi, al secolo Elisabetta di Baviera (1837-1898), si fece tatuare nel 1888, in occasione di uno dei suoi tanti viaggi , una piccola ancora sotto la spalla sinistra visibile dalla statua che la raffigura al Wachsfigurenkabinett, il celebre Museo delle Cere di Madame Tussauds di Vienna , nonostante all' epoca i tatuaggi erano malvisti.  Scoperto postumo  La scelta di questo simbolo era un chiaro rimando al mare che lei amava tantissimo soprattutto a quello greco, infatti a Corfù era di casa. Peraltro l' imperatrice volle tenere per sé questo segreto , che verrà alla luce solo dopo la sua morte, nel corso dell' autopsia sul suo cadavere.  Apprezzato dalla figlia  Vi è traccia di questa trasgressione anche in alcuni documenti ufficiali, tra cui una lettera scritta alla figlia Maria Valeria nel 1888 , in cui rivela di trovare quell' ancora sulla spalla della madre "molto originale e per niente affatto orribile".

AI: rivoluziona la gestione dei rifiuti

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E' stata creata un ' intelligenza artificiale, in grado di rivoluzionare la gestione dei rifiuti. Infatti, sabato, La Fondazione Mobius Lugano ha conferito l' omonimo premio per l' innovazione digitale 2024 a Jaipur Robotics, una giovane azienda di Manno, fondata a febbraio per il suo innovativo sistema di gestione dei rifiuti, mediante l' utilizzo dell' intelligenza artificiale.  Il Mobius, è uno dei premi prestigiosi, per quanto riguarda l' innovazione digitale, perché è volto a promuovere progetti che combinano tecnologia e sostenibilità . L' auditorium dell' Università della Svizzera italiana (USI) ha ospitato per tre giorni la 28esima edizione della manifestazione, che ha visto la partecipazione di esperti e giovani talenti.  Jaipur Robotics ha conquistato il Grand Prix Mobius Suisse, grazie al suo innovativo progetto che ha come scopo, quello di ridurre le perdite economiche causate da materiali e ingombranti o pericolosi che possono ridur

Cofe+ il barista robot che impazza in Cina

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  Una nuova era per gli amanti del caffè sta prendendo piede in Cina , grazie all' innovativa tecnologia sviluppata da Hi-Dolphin Robot Technology. L' azienda fondata nel 2018 dal ceo Philip Han ha creato Cofe+, un chiosco robotizzato che promette di trasformare il modo in cui le persone gustano la loro dose quotidiana di caffeina, offrendo qualcosa di molto diverso dalle classiche macchinette automatiche .  Il Cofe+ è un sistema completamente automatico che offre un' esperienza di preparazione al caffè senza l' intervento umano. Questa piccola meraviglia tecnologica occupa meno di 2,5 metri quadrati e pesa circe 800 kg, ma è in grado di offrire una vasta gamma di opzioni ai clienti. Gli utenti del caffè due dimensioni di tazza e tre opzioni di temperatura oltre a poter personalizzare l' intensità, la dolcezza, e la quantità di ghiaccio del loro caffè. Il cuore di questo chiosco innovativo è un braccio robotico a quattro assi che gestisce l' intero processo

Studi sui delfini l' importante ruolo dei droni

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  I droni arrivano in aiuto dei ricercatori che si occupano sugli studi dei delfini contribuendo a raccogliere campioni biologici.  L' idea è quella di utilizzare i droni per raggiungere lo spruzzo d' acqua che fuoriesce dallo sfiatatoio sul dorso di questi in modo da poter analizzare alla ricerca di importanti informazioni. Si tratta del sistema Snotbot che prevede l' utilizzo di un quadri roditore per avvicinare l' animale.  Questo sistemi ha dato ottimi risultati applicato alle analisi sulle balene. Infatti questi animali producono uno spruzzo decisamente importante che permette al drone di arrivare a raccogliere i campioni senza avvicinarsi troppo alla balena.  Nel caso dei delfini, invece lo spruzzo, è decisamente meno potente e in più questi animali sono molto più sensibili ai rumori, ecco l' esigenza di migliorare il progetto basato su dron i.  Il fatto che i droni siano stati scelti come strumenti a supporto degli studi sui delfini .  Il supporto dei droni

Le perle di vetro ritrovare sulla Luna suggeriscono vulcani attivi ai tempi di dinosauri

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Secondo una nuova ricerca, quando i dinosauri popolavano la Terra , se avessero alzato gli occhi verso la Luna, avrebbero potuto vedere vulcani in eruzione. La prova pubblicata su Science sta i n tre minuscole perle di vetro raccolte dalla superficie lunare e portate sulla Terra nel 2020 da una sonda cinese. La loro composizione chimica indica che c' erano vulcani attivi fino a circa 120 milioni di anni fa, molto più vicino a noi di quanto pensassero gli scienziati.  Un' attività vulcanica più recente   Fino a qualche anno fa, infatti, i geologi planetari ritenevano che l' attività vulcanica sulla Luna fosse terminata circa due miliardi di anni fa. Stime ancora precedenti, basate sui campioni lunari riportati dalle missioni Apollo, sostenevano che le eruzioni vulcaniche fossero terminate da circa quattro milioni di anni fa. A dire il vero tuttavia, immagini del Lunar Reconnaisance Orbiter della NASA del 2014 avevano suggerito un' attività vulcanica ancora più recent

La prima mano robotica controllata da magneti è made in Italy

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E' tutta italiana una nuova tecnologia che rappresenta, la prima protesi al mondo a controllo magnetico. La protesi è stata realizzata dalla Scuola Superiore Sant' Anna di Pisa, di cui ha creato anche, un documentario su questa "invenzione", la quale è stata messa a punto e testata. Infatti, si tratta di una protesi di mano hi-tech, mossa attraverso speciali magneti inseriti nei muscoli, in grado di regolare una sensazione estremamente naturale a chiunque, la indossi. Un ragazzo di 34 anni, di nome Daniel, ha provato  a indossare la mano robotica per 6 settimane e ha esclamato: "E' come indossare la propria mano!".  E' stata creata da un team di ricerca, di cui fa parte, anche Marta Gherardini, ricercatrice della Scuola Superiore Sant' Anna e prima autrice dello studio , sulla nuova protesi, pubblicato su "Science Robotics". "L' idea è partita con un progetto finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (Erc), con 1,5 mil

Arriverà lo smartphone salvavita si accorge che hai bevuto troppo

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Hai esagerato con l' alcol? Lo smartphone te lo dirà e magari ti salverà la vita . Uno studio pubblicato sul J ournal Of Studies on Alcool and Drugs ha infatti evidenziato come le caratteristiche degli smartphone moderni potrebbero essere salvifiche per chi è a rischio alcolismo e per i tanti giovani che spesso sono coinvolti in incidenti automobilistici proprio a causa del tasso etilico fuori controllo. E non servirebbe alcun tipo di modifica ai nostri telefonini, sarebbe possibile grazie a un software di riconoscimento vocale di riconoscimento vocale in grado di percepire il cambiamento del tono di voce e avvisare il proprietario con una notifica.  Test per gradi  I r icercatori dell' Università di Toronto, assieme a quelli della Stanford Medicine, hanno condotto un esperimento su un gruppo di adulti dai 21 anni in su. Ai partecipanti al test è stata somministrata una dose di alcol uguale per tutti in proporzione al peso, dopodiché  sono stati assegnati in maniera casuale

Le foreste vergini possono salvare il pianeta

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Sono il polmone verde del pianeta, essenziali per noi, custodi della biodiversità globale, ma le foreste non le passano molto bene . Ed è colpa, neanche a dirlo del cambiamento climatico , aleggia così lo spettro di un ritorno a un passato ancestrale a quando cioè, 300 milioni di anni fa, la terra era decisamente più calda e non c' erano foreste e neanche esseri umani. C'è un ultimo interessante studio che fa ora luce sui possibili scenari futuri legati al riscaldamento globale e che soprattutto sembra indicare una strada maestra per preservare il patrimonio delle foreste, il titolo è singolare "The soil- conscouis forestry and the forbidden apple" .  La metafora biblica toccare il frutto avrebbe conseguenze devastanti per l' umanità, rimarca l' inderogabile necessità di evitare qualsiasi tipo di impatto antropico con le foreste ancora più vergini le cosiddette " Infact Forest Landscapes". I tratti più estesi si trovano nei bacini del Rio delle Ama

Pagare mettendoci la faccia, le opportunità e le sfide del pagamento con riconoscimento facciale

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  Il pagamento con riconoscimento facciale è sempre più diffuso, ma i consumatori sono preoccupati per la questione privacy e sicurezza dei dati per il rischio di effettuare spese incontrollate. Il pagamento tramite riconoscimento facciale sta rapidamente guadagnando terreno nel mondo del commercio, promettendo di trasformare il modo in cui i consumatori potranno completarsi le transazioni. Questa innovativa tecnologia denominata FRPT consente agli utenti si saldare il conto del ristorante o di acquistare i biglietti per il cinema semplicemente mostrando il proprio volto.  La sperimentazione è stata oggetto di un' indagine approfondita da parte della dottoressa Shasha Wang, del professor Gary Mortimer e del professor Bryon Keating della Queensland University of Tecnology in Australia. L a ricerca pubblicata sul Journal of Retaling and Consumer Services, h a esplorato il livello di fiducia degli utenti verso questo nuovo metodo di pagamento, ma anche le loro preoccupazioni rela