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Visualizzazione dei post con l'etichetta scoperta

Chi sono i super-riconoscitori e come fanno a ricordare le facce di tutti?

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  Ci sono persone a  cui  basta  uno sguardo per ricordarsi di qualcuno,  e altre che non  riconoscerebbero per strada nemmeno un parente: le prime  in inglese si chiamano super recognisers , letteralmente super-riconoscitori, e hanno delle abilità fuori  dal comune nel riconoscere  e distinguerei volti altrui. Uno studio pubblicato su Proceeding of The Royal Society B: Biological Science , ne ha indagato la capacità per capire  se il loro sia un dono innato o apprendibile, e quali siano i loro segreti della tecnica di riconoscimento.  Lo Studio I ricercatori hanno utilizzato una tecnologia di t racciamento oculare per misurare in che punti e per  quanto tempo i 37 super-riconoscitori guardassero delle  foto di volti di persone su uno schermo. Hanno poi confrontato i risultati  ottenuti con quelli di 68 normali persone di riconoscimento facciale,  per poi dare in pasto tutte le informazioni raccolte a  n...

Il nostro cervello reagisce alla voce degli scimpanzé

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  Fra i passaggi più importanti e significativi  della nostra storia evolutiva, c'è senz'ombra di dubbio, la nascita del  linguaggio . Homo sapiens è l' unica specie ad averlo sviluppato in una  forma complessa, e non esiste popolazione sul nostro pianeta che non abbia  codificato uno.  Da tempo gli  scienziati cercano di risalire alle origini di queste capacità sorprendenti, che secondo alcuni potrebbero  avere origini molto più antiche  di quanto ritenuto sinora. L' ipotesi è che il  linguaggio non sia emerso come un salto evolutivo dirompente, ma che possa essere frutto di un lungo processo di affinamento di abilità sociali.  In questa direzione va anche una recente ricerca dell' Università di Ginevra, che getta nuova luce sulle tappe evolutive vocali. Analizzando le reazioni del  nostro cervello alle vocalizzazioni di alcuni nostri cugini primati, con risultati sorprendenti: alcune aree celebrali  si attivano ...

Nuova tecnologia estrae litio dalle batterie usate: costa meno che comprarlo

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  Secondo i ricercatori questo materiale si comporta come una sorta di spugna "intelligente", capace di catturare esclusivamente il litio lasciando indietro gli altri metalli . Inoltre mantiene le sue proprietà per oltre 500 cicli di utilizzo, un dato che suggerisce un potenziale  applicazione industriale senza necessità di sostituzioni frequenti.  L' aspetto che più colpisce è il costo del processo: circa 12,70 euro al chilogrammo di litio recuperato, una cifra sorprendentemente inferiore rispetto a quella delle tecniche comuni . L' acid leaching, per esempio oscilla tra 81 e 462 euro al chilogrammo e genera rifiuti chimici, la fusione ad alta temperatura richiede  invece tra  36 e 126 euro al chilogrammo, senza garantire una separazione efficace del litio dagli altri componenti. Per la prima volta ricavare litio da batterie esaurite risulta più economico che acquistarlo sul mercato, dove il metallo è quotato  intorno ai 13,17 euro al chilogrammo. ...

Prima gravidanza al mondo grazie all' intelligenza artificiale

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  Negli Stati Uniti un sistema avanzato di analisi e recupero degli spermatozoi ha permesso a una coppia con infertilità maschile grave di concepire. La tecnica sperimentale apre le porte a nuove prospettive per trattare l' azoospermia e selezionare spermatozoi vitali con precisione millimetrica.  Per ora è un unicum, ma il risultato apre la strada a un ulteriore approccio all' infertilità maschile. E' stata ottenuta la prima gravidanza da fecondazione assistita grazie all' aiuto di un sistema di intelligenza artificiale e di un robot . Il risultato sperimentale è descritto su la rivista The Lancet e appunto si limita a un solo caso ma di mostra la fattibilità della tecnica nei casi di infertilità maschile dovuta a un bassissimo numero di spermatozoi.  La ricerca è stata condotta  negli Stati Uniti, nel Columbia University Fertility Center diretto da Zev Williams autore senior dello studio, con il coordinamento di Hemant Suryawanshi. La tecnica è stata sperimenta...

Come il consumo di cibo spazzatura può alterare anche i meccanismi della memoria

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  L' alimentazione ha un impatto molto più grande di quanto si pensava sul cervello , e anche pochi giorni con una dieta ricca di grassi e cibo spazzatura sono sufficienti ad alterare e lasciare un segno sulla  memoria: è quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della UNC School of Medicine, sottoposto a revisione paritaria e pubblicato sulla rivista scientifica Neuron . Gli autori, studiando e osservando modelli murini s ottoposti a un' alimentazione  ricca digrassi, hanno osservato che un particolare gruppo di cellule celebral i dell' ippocampo diventava iperattivo e causa della ridotta disponibilità di glucosio , cioè lo zucchero la principale fonte di energia per il cervello. Questo cambiamento spiegano comprometterebbe i meccanismi alla base della memoria già dopo quattro giorni di dieta a base  di grassi. Ciò che ha sorpreso di più è stata la rapidità con cui le cellule hanno modificato la loro attività in risposta  alla ridotta disponibilit...

Individuato un gene chiave per la salute del cuore

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  E' stato individuato un gene finora sconosciuto nell' uomo che risulta essere di fondamentale importanza per la salute del cuore . Svolge infatti un ruolo chiave nello sviluppo delle cellule che lo fanno contare, i cosiddetti cardiomiociti.  La scoperta pubblicata sulla rivista Nature Communications , si deve al gruppo di ricerca italiano guidato dall' Università di Sapienza di Roma, al quale hanno partecipato anche l' Istituto Italiano di Tecnologia e L'Istituto  di Biologia e Patologia Molecolari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sempre di Roma.  Il malfunzionamento di questo gene, c hiamato Hscharme, è associato a diversi disturbi cardiaci e apre, dunque, nuove prospettive sia per diagnosi più precise che per terapie più mirate.  Questo gene non appartiene alla categoria dei cosiddetti "Rna non codificanti lunghi", molecole che non danno origine a proteine ma regolano finemente l' attività di altri geni, afferma Monica Ballarino della Sap...

Ecco come si "accende" un cervello che decide: la mappa più completa finora

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  Che cosa succede ai singoli neuroni del nostro cervello quando siamo impegnati a prendere una decisione? Lo rileva la prima mappatura completa dell' attività celebrale alla base dei processi decisionali, realizzata non in una singola area decisionale ma nell' intero cervello dei topi.  Lo sforzo mastodontico, frutto di una collaborazione internazionale guidata dall' International Brain Laboratory di Ginevra, in Svizzera permette di osservare l' intero processo alla base di una scelta a livello delle singole cellule celebrali: i risultati pubblicati su Nature , mostrano che a condividere la "fatica" di decidere son sin dall' inizio, molte aeree celebrali che lavorano in modo coordinato, e non funzionano come a lungo ipotizzato, in modo gerarchico e sequenziale. Oltre mezzo milione di neuroni  La mappa descrive l' attività di oltre 650.000 singoli neuroni con risoluzioni a singolo picco. Questa attività è alla base dell' attività sensoriale e mo...

Per la prima volta è stata fotografata la nascita di un pianeta

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  Ha preso forma a 56 volte di distanza tra la Terra e il Sole , scavando un varco all' interno di un disco di polvere e gas attorno ad una giovane stella : è WISPIT 2b, ritenuto il primo pianeta in formazione mai fotografato all' interno di una lacuna di un disco protoplanetario multi-anelli. A rivelarlo, un studio nuovo studio guidato dall' astronomo Laird Close dell' Università dell' Arizona e da Richelle Van Capelleveen dell' Osservatorio di Leida, sottoposto a revisione paritaria e pubblicarlo sulla rivista The Austrophysical Jornal Letters . Di fondamentale importanza la combinazione di telescopi e tecnologie d' avanguardia tra il cui il sistema di ottica adattiva estrema MagAO-X installato al telescopio Magellano in Cile , senza la quale gli autori difficilmente sarebbero riusciti nella scoperta . Molti hanno dubitano che i protopianeti possono creare queste lacune, ma sappiamo che in realtà è possibile, i nfatti i pochi protopianeti osservati si tr...

Cellule immunitarie riprogrammate accelerano la guarigione delle ferite

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  E' possibile riprogrammare le cellule del sistema immunitario per indurle a ridurre le infiammazioni e una guarigione più rapida delle ferite : lo indica dei Trinity College di Dublino sulla rivista Cell Reports Physical Science , che ha ottenuto questo importante risultato in laboratorio stimolando i macrofagi, fra i principali attori del sistema immunitario con piccole correnti elettriche.  La scoperta apre, dunque a nuove opzioni terapeutiche per potenziare le capacità di riparazione dell' organismo, applicazioni ad vasta gamma di problemi.   Siamo davvero entusiasti dei risultati dice Sinead O' Rourke, che guidato i ricercatori: questo studio non solo dimostra per la prima volta che la stimolazione elettrica può indurre i macrofagi umani a sopprimere l' i nfiammazione , ma ha anche dimostrato una maggiore capacità dei macrofagi di riparare i tessuti.  I macrofagi sono un tipo di globuli bianchi che svolgono diversi ruoli fondamentali: pattugliano il corpo al...

Quando comandano le femmine: la vera gerarchia nei gorilla di montagna

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  Fino a pochi decenni fa eravamo convinti che, almeno, tra i mammiferi, valesse una regola generale sul rapporto tra maschi e femmine: i primi dominano, le seconde no. Le prime eccezioni vennero alla luce cinquant' anni fa, quando si scoprì che tra le iene e alcune specie di lemuri erano le femmine a dominare sui maschi . Da allora casi del genere si sono moltiplicati, al punto di parlare di eccezione è quasi "obsoleto": il rapporto tra sessi tra i mammiferi si pensa oggi, è uno spettro, con ai due estremi il dominio assoluto del maschio o della femmina, e moltissime situazioni intermedie. Tra i gorilla almeno quello di montagna, non tutti i maschi dominano le femmine, anzi  lo dimostra uno studio su Current Biology .  Perché proprio i Gorilla La scelta dei gorilla con tutti i primati, come oggetto di studio è legata a una considerazione: abbiamo pensato che la struttura sociale dei loro branchi fosse strettamente patriarcale, come avviene per esempio negli scimpanz...

Esiste una connessione diretta tra cervello e batteri dell' intestino

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  E' orami noto che il cervello e il microbiota intestinale sono strettamente connessi, grazie a un' interazione che può influenzare la salute e il benessere dell' organismo in molti altri modi.  Ora, però, i r icercatori hanno scoperto nei topi un' altra strada diretta tra questi due protagonisti, che permette al cervello di rispondere in tempo reale commenta Diego Bohòrquez, che ha coordinato i ricercatori insieme a Maya  Kaelberer e non solo tramite una risposta immunitaria ma come una risposta neurale, che influenza direttamente il comportamento.  La chiave di questa via di comunicazione è la flagellina, una proteina presente nei flagelli dei batteri , cioè strutture simili a code usate dai microrganismi per nuotare . Quando mangiamo, alcuni batteri intestinali rilasciano flagellina, che viene rivelata da piccole cellule sensoriali che rivestono il colon. A loro volta, queste inviano un segnale nervoso al cervello , dicendogli di smettere di mangiare.  Gu...

Anche gli scimpanzé seguono le mode? La curiosa scoperta in un nuovo studio

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  Alcuni scimpanzè hanno iniziato ad infilarsi fili d' erba o bastoncini nelle orecchie e in altre parti del corpo in quella che vien definita una vera e propria "tendenza virale". E' quando emerge da nuovo studio condotto da un team internazionale di ricercatori, sottoposto a revisione paritaria e pubblicato sulla rivista scientifica Behaviour . Analizzando il comportamento di 147 individui di otto gruppi sociali all' interno del Chimfunshi Wildlife Orphanage Trust in Zambia, gli scienziati hanno stabilito che questa "moda" si è diffusa tramite apprendimento sociale e senza alcuna funzione apparente: è più una questione di moda tra gli scimpanzé, secondo il coautore  e il ricercatore Jake Brooker, e i colleghi inoltre, la scoperta metterebbe in discussione l' idea che le tradizioni arbitrarie siano esclusive  degli esseri umani, visto che gli scimpanzè in cattività con molto tempo libero, sembrano adottare e trasmettere comportamenti simbolici si...

Il primo database sulla cultura degli animali

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  Sapete che gli elefanti non solo comunicano tra loro, ma hanno anche i loro dialetti . Ecco immaginate quando un esemplare viene spostato da casa sua per ragioni di protezione, e viene magari catapultato in gruppo diverso sconosciuto: è possibile che faccia fatica a farsi capire, visto che ha per così dire un altro accento. E' una delle tante domande che stanno dietro alla nascita del progetto The Animal Culture Database, presentato in studio pubblicato su Scientific Data da un team dell' University of Arizona.  Cos'è e come funziona l' ACD L' idea dell' Animal Culture Database nasce dalla considerazione che si tende a ignorare degli aspetti sociali e culturali delle specie protette, concentrandosi solo sulla conservazione pura. In realtà moltissime specie non solo gli elefanti, hanno sistemi sociali complessi e comunicano in modi altrettanto intricati, e bisogna tenerne conto quando si decide come agire su una specie . Gli studi su cultura e comunicazione ...

In Italia il primo volo al mondo di un robot umanoide

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  E' accaduto in Italia , all' interno Italiano di Tecnologia di Genova, il primo volo al mondo di un robot umanoide minuto di jet propulsione: il gruppo di ricerca coordinato da Daniele Pucci è riuscito a fare alzare in volo a cinquanta centimetri da terra  iRonCub3 e a fargli eseguire manovre controllate , dimostrando per la prima volta che l' impresa è possibile. I ricercatori hanno dovuto sopportare due piccole difficoltà tecniche che hanno richiesto due anni di lavori e molti studi sull' aereodinamica di un corpo simile a quello umano , ora pubblicati sulla rivista Nature Communications Engineering con l a collaborazione dell' Italia anche del Politecnico di Milano. L' obbiettivo futuro è ampliare questa tecnologia in missioni di ricerca e salvataggio per esplorare ambienti estremi.  Questa ricerca è radicalmente diversa dalla robotica umanoide tradizionale che ci ha costretto a fare sostanziale salto in avanti rispetto allo stato dell' arte, afferma ...

Il guano dei pinguini contro il riscaldamento climatico

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  Aggiungere una voce alla lista dei nostri alleati naturali contro i cambiamenti climatici : i pinguini e il loro guano: secondo uno studio pubblicato su C ommunications Earth& Environment , la " cacca" dei pinguini contribuisce in maniera apprezzabile a mantenere la temperatura antartiche un po' più basso di quello che sarebbero senza escrementi. Il segreto è in un ingrediente che a proposito di delezioni siamo a abituati ad associare con la pipì l' ammoniaca.  Cos'è il guano, e perché è così importante? Lo studio è stato effettuato in Antartide perché è lì che stanno i pinguini ma anche perché l' aera è un ottimo laboratorio a cielo aperto per studiare gli effetti di certi elementi sulla formazione delle nuvole . Altrove la attività umane e la vegetazione contribuiscono in maniera decisiva alla copertura nuvolosa, in Antartide il guano dei pinguini è fondamentale.  Questo perché il guano non è solo "cacca", ma un mix di feci e urine che co...

Le emissioni delle aziende fossili avrebbero causato danni per 28 miliardi in trenta anni

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  Un nuovo studio pubblicato su rivista Nature afferma che 111 aziende fossili più inquinanti del pianeta hanno causato circa 28 miliardi di dollari di danni a causa delle ondate di calore intenso . I ricercatori del Dartmouth College e della Stanford University hanno introdotto un nuovo modello di attribuzione climatica che consente di collegare specifici danni economici alle emissioni di singole imprese fossili. Così hanno stimato che la sola Chevron, tra il 1991 e il 2020, avrebbe causato danni per una cifra che oscilla tra i 791 miliardi e i 3.600 miliardi di dollari, in base ai parametri economici . I due autori sostengono che il loro studio sia una base di partenza su cui poggiare in cause legali contro le aziende fossili chiamate in giudizio per riparare economicamente ai danni.  Il modello sul quale si base lo studio è definito "but for" (espressione traducibile in italiano con "se non fosse per"): ad esempio, un particolare evento climatico estremo si s...

Quali erano gli psicofarmaci di cui abusavano i nostri antenati?

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In passato guerre, conflitti sociali, crisi economiche, hanno spesso agito da fattore scatenante di disturbi mentali su larga scala. E il rimedio "fai da te" era spesso il ricorso a droghe naturali, allucinogeni o alcol . Soprattutto dopo la rivoluzione scientifica portò alla diffusione dei cosiddetti "tranquillanti di massa".  Rivoluzione industriale Indotta dai ritmi intensi della Rivoluzione Industriale condusse al boom del laudano uno sciroppo dolce a base di vino e tintura di oppio inventato nel 1541 dal medico e alchimista Paracelso, convertito in sedativo più a buon mercato del gin, da operai e operaie, ma usato perfino per calmare i neonati nell' Inghilterra vittoriana . La preparazione più diffusa si chiamava Godfrey's Cordial , usato come sedativo per lattanti e bambini iperattivi.  Il vizietto dell' assenzio  Diffuso nei bistrot, caffè, e bar parigini e prediletto da pittori e artisti fu invece l' assenzio. Inventato nel 1792 dal medi...

Biofertilizzanti da scarti alimentari, ceneri vulcaniche e rifiuti urbani

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  Biofertilizzanti dai r ifiuti urbani , scarti agroalimentari e ceneri vulcaniche. E' l'obbiettivo del progetto europeo Landfeed promosso dall' Enea . L' iniziativa prevede il recupero di nutrienti preziosi dai rifiuti e sottoprodotti agricoli, forestali, industriali e urbani. Un processo che come sottolinea Antonella Luciano. ricercatrice del laboratorio Strumenti per la Sostenibilità e circolarità di sistemi produttivi e territoriali dell' Enea, dovrebbe contribuire non solo alla diminuzione degli scarti, alla sicurezza alimentare , all' agricoltura sostenibile ma anche alla creazione di un mercato europeo di biofertilizzanti . Anche alla luce del fatto che gran parte di questi prodotti proviene da importazioni estere. I l programma prevede lo sviluppo di una piattaforma web di simbiosi industriale che servirà a semplificare la gestione dei diversi residui e a favorirne l' utilizzo nella produzione di biofertilizzanti. In questo saremo in  grado di coor...

Decifrare il messaggio dei delfini con l' intelligenza artificiale: ecco DolphinGemma, il nuovo modello di Google

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Google ha annunciato un nuovo modello aperto di intelligenza artificiale chiamato DolphinGemma, progettato per aiutare i ricercatori a comprendere meglio il modo in cui comunicano i delfini .  E' il risultato d i una collaborazione tra Google e il Wild Dolphin Project. Google ha sviluppato il modello, che è stato specificamente addestrato con l' ampio database di suoni del WDP sui delfini maculati atlantici.  Si tratta di un passo avanti per i ricercatori, c he potranno utilizzare questo "strumento" per sintetizzare i propri dati, individuare schemi ricorrenti e persino prevedere cosa "potrebbe" dire un delfino. Come funziona  Il modello trae ispirazione da Gemma, la famiglia di modelli open source leggeri di Google, sviluppati a partire dalla stessa ricerca e tecnologia che alimenta i modelli Gemini.  Addestrato estesamente sul database acustico del WDP, DolphinGemma elabora sequenze di suoni naturali di delfini per identificare modelli, strutture, e in ...

Il pacemaker più piccolo di un chicco di riso, che si attiva con la luce

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  Un pacemaker più piccolo di un chicco di riso, iniettabile con una siringa senza bisogno di interventi invasivi, si attiva in risposta a un impulso luminoso e si dissolve nell'organismo quando non serve più. L ' hanno ideato gli scienziati della Northwestern University pensando in particolar modo al cuore gracile e minuto dei neonati venuti al mondo con problemi congeniti, ma è adatto a tutti i cuori di tutte le misure. Le peculiarità del pacemaker, il più piccolo mai realizzato, sono spiegate in un articolo su Nature .   Prima ti aiuta e  poi si dissolve Circa l' un percento dei bambini che nasce con difetti cardiaci congeniti, spiega il cardiologo   Igor Efimov, coautore dello studio. La buona notizia è questi bambini hanno bisogno soltanto di pacemaker temporanei dopo un intervento. In circa sette giorni la maggior parte dei cuori dei pazienti si autoripara. Ma questi sette giorni sono di importanza cruciale. Ora possiamo posizionare questo pacemaker sul...