Mestruazioni: un tema ancora tabù
Oggi, un tema considerato ancora, tabù e quando se ne parla ci si vergogna, come se ci fosse qualcosa di sbagliato, nel poterne discutere, perché abbiamo la tendenza a doverlo nascondere, il fatto che ogni mese noi donne abbiamo le mestruazioni, è considerato ancora, come qualcosa di sporco e di volgare, al punto di doverlo nascondere per non essere giudicate, oppure derise.
Molto spesso si nascondono i sintomi che queste possono provocare, soprattutto per chi soffre di endometriosi e sono donne che, non vengono capite.
La prima testimonianza scritta del ciclo mestruale risale all’ Antico Egitto, sui papiri di Kahun e di Ebers: gli assorbenti erano dei tamponi di papiro ammorbidito che, venivano inseriti nella vagina per poi essere lavati da donne a cui, veniva assegnato questo compito.
Il tema però nonostante la storia e il tempo, continua ad essere considerato come qualcosa di cui, non si può discutere e in questo le donne non vengono aiutate a sostenere questo problema, non come qualcosa da nascondere per i giudizi, ma invece dovrebbe essere qualcosa di naturale, perché non c’è niente di sporco in esso e oltretutto può provocare dolori anche, molto forti che, possono impedire di alzarsi dal letto o addirittura doversi dirigere all’ ospedale, con un trattamento dove si viene rimandate a casa, senza fare nulla.
Lo stato dovrebbe intervenire
Ritengo necessario dover intervenire su questo tema aiutando, quelle donne che non riescono a far sentire la loro voce e soprattutto il loro dolore è davvero qualcosa di invalidante.
Si potrebbe invece, fare qualcosa al riguardo, perché le mestruazioni sono naturali e non un bene di lusso che si compra in un negozio, per esempio fornendo alle aziende gratuitamente il necessario in caso di ciclo mestruale, in modo da aiutare le donne e sostenerle, in modo concreto, anche attraverso l’ introduzione di un congedo per permettere alle donne che provano forti dolori di non sprecare giorni di malattia tutti i mesi.
Se vogliamo combattere il femminismo iniziamo anche, da queste piccole battaglie che meritano rispetto e non devono essere sottovalutate.
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