In Iran tornano le pattuglie della polizia morale per fare indossare il velo alle donne

 



Tra qualche mese sarà passato un anno dall' arresto di Masha Amimi, la ventiduenne iraniana arrestata nel 2022 perché portava il velo nel modo scorretto e morta mentre era sotto custodia probabilmente a causa della violenza della polizia. Sarà passato un anno dallo scoppio delle proteste che hanno seguito la morte della ragazza mesi di disordini, manifestazioni, atti di ribellione sedati con forza dal regime.

A oggi tra le strade di Teheran si vedono ancora ragazze senza hijab, con i capelli al vento a sfidare le leggi che disciplinano i corpi femminili.

L' Iran ha annunciato che la polizia religiosa tornerà a pattugliare le strade per costringere le donne a indossare il velo.

Le proteste di quest' anno hanno scosso duramente il regime iraniano: i manifestanti chiedono maggiori diritti per le donne e criticano duramente il governo chiedendo il passaggio a un sistema democratico.

L' unica concessione è stata ottenuta è la l' abolizione della polizia religiosa dalle strade. Per il resto sono aumentati gli arresti e le esecuzioni secondo il CNN sono state giustiziate almeno 582 persone, un aumento del 75 percento rispetto all' anno precedente. Ora anche la polizia morale riprenderà come prima anche se al momento è impossibile prevedere che provvedimenti adotteranno visto che nelle grandi città sono sempre più le donne che scelgono di non rispettare i restrittivi codici di abbigliamento.

Domenica il regime ha annunciato che la polizia religiosa tornerà a controllare le strade. Come spiega il post normalmente le pattuglie sono composte da sei persone, quattro uomini e due donne vestite con il chador che le copre dalla testa ai piedi, in caso di rifiuto ad ascoltare la polizia le donne saranno mandare a processo, ha aggiunto Al Mahdi, ma rimane da chiedersi come reagiranno le donne iraniane a questa ennesima stretta. La risposta come abbiamo visto nei mesi scorsi è tutt' altro che scontata.


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