Sicurezza stradale: i numeri continuano a parlare
Nonostante le continue campagne di sensibilizzazione portate avanti, dalle autorità competenti governative sul tema della sicurezza stradale, che pone come obiettivo la riduzione degli incidenti e cercare di limitare i danni, che spesso accadono soprattutto per imprudenza o disattenzione alla guida, basta solo un secondo e si rovina una vita.
Purtroppo le morti continuano ad aumentare, soprattutto tra i giovani tra i 15 e i 24 anni e spesso sono le loro cattive abitudini, come l' uso di droghe, alcool e cellulari, magari distratti dai social network o addirittura, intenti a postare video o dirette per riprodurre challange impossibili da replicare e molto pericolose, solo per il gusto di essere visti, per le proprie fantascientifiche abilità, che incorrono nell' unico scopo di spezzare una vita o più vite e distruggere per sempre, quello che restava delle storie di quelle persone.
Solo, nel 2022 i morti in incidenti stradali sono stati 3.159 per non parlare dei feriti che sono stati 223.475 con un aumento degli incidenti stradali del 9,2%. Ogni milione di abitanti si contano 46 morti per incidenti stradali.
Nell' Unione Europea siamo al 54° posto rispetto al 13° e al 19° posto degli anni precedenti, nella graduatoria europea. In media, ogni giorno si sono verificati 454 incidenti con 8,7 morti e 612 feriti, il costo sociale degli incidenti stradali ammonta a 18 miliardi di euro nel 2022, mentre nel 2021 era di 16,4 miliardi. La prima causa di incidenti sulle strade è il mancato rispetto delle regole di precedenza o semaforiche sulle strade extraurbane, l' andamento indeciso e la guida a velocità troppo elevata.
Gli uomini sono responsabili degli incidenti stradali più gravi e sono state ritirare 4 volte di più, le licenze di guida rispetto alle donne. Nel 2019 la patente di guida è stata confiscata a 79.922 conducenti, di cui l' 80,63% erano uomini e il 19,37% erano donne.
E' essenziale continuare a monitorare le strade italiane, anche aumentando i controlli o inasprire le pene, perché nessuno può morire per la strada e i numeri continuano a dimostrarci che la situazione non rappresenta nessun miglioramento, c'è ancora tanta strada da fare per avere giustizia per ciascun morto.
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