1 donna su 3 in Italia non ha un conto in banca
Sabato 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, c'è chi è sceso in piazza con bandiere, striscioni e megafoni, e chi si è unito al corteo in silenzio. Ognuno ha partecipato a proprio modo ad una manifestazione per la quale era importante esserci, quest' anno può che mai, per ricordare che l' amore non è mai abuso e che la violenza ha tanti volti, è bene riconoscerla prima che sia troppo tardi. Quello più subdolo è quello della violenza economica, troppo spesso abbandonati eppure così largamente diffusa. Un tempo assimilata all' abuso emotivo o psicologico, da diversi anni è riconosciuta come una forma di violenza distinta e ben riconoscibile che la compagna scoraggia o impedisce che accetti un' offerta di lavoro, la costringe a rimanere a casa a occuparsi della pulizia della casa e dei figli, utilizza senza consenso i soldi della moglie e pretende di gestirne il denaro.
Sono alcuni esempi di comportamenti tossici che trovano riscontro in un' indagine condotta da WeWold, in collaborazione con Ipsos, in cui emerge che il 49 percento delle donne intervistate abbia subito violenza almeno una volta nella propria vita, tra le donne separate e divorziate la percentuale sale al 67 percento tra costoro il 27 percento afferma di avere subito decisioni finanziarie prese dal proprio compagno senza essere stata consultata prima. Eppure attorno c'è un fenomeno e c'è poca consapevolezza la considera una forma di violenza molto grave, nonostante sia la forma più diffusa di violenza dopo quella psicologa e quella fisica secondo l'ultima indagine Ipsos del 2021.
Nonostante la sottovalutazione del fenomeno, gli studi femminili che la violenza economica definita come l'insieme di tutti i comportamenti volti a controllare l' abilità di una donna di acquisire, utilizzare, mantenere risorse economiche, faccia parte di un più ampio giro di violenza intima e famigliare. Dal rapporto annuale Di.re emerge che quasi che quasi una donna su tre tra quelle venute in contatto con i 105 centri antiviolenza tra disoccupate, casalinghe, è il reddito zero. Soltanto il 36,7 può contare su un reddito sicuro, mentre una ricerca da Episense ha rilevato che il 37 percento delle donne in Italia non possiede un conto corrente ossia più di una donna su tre.
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