Disturbi alimentari: l' epidemia che la politica non vede. Tagliati 25 milioni dei fondi.

 



La legge di bilancio approvato lo scorso anno ha tagliato 25 milioni di fondi per i disturbi alimentari, "l' epidemia", che la politica continua a non vedere. Il fondo per i disturbi alimentari era stato istituito nel 2021 per contrastare questa piaga con lo scopo di rinforzare la rete degli ambulatori multidisciplinari dedicati al trattamento dei DCA, assenti in molte regioni italiane, ma questo fondo aveva un ulteriore fine molto importante quello di garantire un passo importante verso un vero riconoscimento, con budget a sé stante, dei Disturbi Alimentari nei Livelli Essenziali di Assistenza. Il taglio di questo fondo dimostra, ancora una volta, quanto vengano sottovalutati, ancora un volta il disturbo dei comportamenti alimentari e che non alcuna visione del futuro e che soprattutto quasi, 4 milioni verranno lasciate sole. 

Tagliati 25 milioni di fondi per i disturbi alimentari: cosa vuol dire?

In Italia, ad oggi almeno 4 milioni di persone soffrono di disturbi alimentari e solo nel 2023 sono stati 3.780 i decessi per malattie legate a questi disturbi. 
Sono la seconda causa di morte negli adolescenti dopo, gli incidenti stradali e negli ultimi tre anni si segnali si registra un aumento dei casi pari al 40% , con il doppio delle richieste di ricovero.
Il taglio dei 25 milioni riguarda il sistema della rete degli ambulatori multidisciplinari. Si parla già di una rete carente con 126 strutture e 8-10 posti già occupati. Per un totale di 900 posti letti per chi è in condizioni gravi. Si necessitano molti posti in più, perché le persone da ricoverare sono molte di più e non si tratta solo di una questione di bilancia. Una ragazza commenta: << E' successo anche a me, di essere rimandata a casa "perché non ero abbastanza sottopeso". Una frase come, questa ti istiga a dimagrire ancora.
Molte di queste insufficienti strutture contavano sul rinnovo Fondo. A causa di questo mancato  rinnovamento, occorrerà licenziare del personale e chiuderanno molti spazi.


Aurora Caporossi, fondatrice della Fondazione Animeta commenta: "Manca una strategia nazionale"

Il Fondo svolgeva anche, un ruolo fondamentale, cioè quello di traghettare l' inserimento dei disturbi alimentari nei Livelli Essenziali di Assistenza ( Lea) in una categoria a sé stante, con un budget autonomo e vincolante per garantire un' assistenza stabile in Italia.

Il taglio dei fondi spiega Caporossi è dunque: " il segno che manca una visione futura, una strategia nazionale nel trattamento dei disturbi alimentari". Questo significa strutture e professionisti, ma anche un importante insegnamento anche, a partire dalle scuole per sensibilizzare la società. La politica non si carica: è un' epidemia silenziosa, che andrebbe trattata come, il Covid. E oggi chi si ammala non può pagare per un ricovero in una clinica privata, in Italia viene lasciato solo e muore. Non è solo questione di nicchia, ma il rapporto con il cibo e la salute mentale, è una questione di tutti. 

Commenti

Post popolari in questo blog

La rettocolite ulcerosa: cos'è? La testimonianza di Giorgia Cirulli

Tayla Clement: la ragazza che non può sorridere

Violenza o informazione?