La comunicazione menzognera

 



Molto spesso le bugie, non passano solo attraverso le parole, ma anche attraverso la comunicazione non verbale, si possiamo scoprire se qualcuno mente, anche attraverso i gesti che esprime.

La comunicazione non verbale, può assumere un ruolo rilevante, anche nella valutazione di una menzogna, anche se questi gesti sono difficili da comprendere rispetto alla corrispondenza con le parole, ma anche i gesti possono assumere un ruolo importante per comprendere le bugie e le menzogne.

E' importante sottolineare la discrepanza che esiste, tra ciò che rivelano i gesti, la voce, l' intonazione, le espressioni facciali e i movimenti del corpo.

Negli anni '60 due studiosi Holzman e Rousey33 hanno accertato che se si alza il livello menzognero della bugia, si accompagna un' aumento del livello del canale verbale e ne consegue una diminuzione del controllo della comunicazione non verbale.

Il soggetto che si sente in grado di mentire cercherà di controllare ogni suo movimento per evitare di essere scoperto, ma questo controllo sarà totalmente inefficace, perché la comunicazione non verbale si verificherà, altrettanto significato, perché nel tentativo di coprire la menzogna non riuscirà ad avere il controllo su ogni cosa e dunque, rischierà di essere scoperto.

Ekman e Friesen hanno condotto un approccio  nel 1972 considerando, principalmente l' espressione del volto, delle mani e degli arti, ritenendo essi un aspetto importante per capire il comportamento tenuto dalla persona che sta mentendo, ritenendo, che proprio dalle mani si possono produrre messaggi importanti, senza accorgersene, espressivi, perché rendono conto alla persona che ascolta che l' altra persona sta sviluppando, un atteggiamento menzognero e manipolatorio.

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