Un trattato internazionale per la conservazione degli oceani




Dopo oltre dieci anni gli Stati membri dell' Onu hanno trovato un' accordo sulla protezione degli oceani, è considerato questo trattato particolarmente importante, perché negli ultimi decenni animali e specie marine hanno risentito del cambiamento climatico, della pesca eccessiva e dell' inquinamento del traffico navale.

L' obiettivo dell' accordo

L' obiettivo dell' accordo prevede che, il 30% delle acque internazionali, in mare aperto diventeranno aree protette entro il 2030, puntando a tutelare tutte le specie animali marine a rischio estinzione, attraverso una serie di politiche e iniziative, stabilendo che vengano fissati limiti nelle aree protette come, alla pesca e non far transitare le navi e all' attività di esplorazione, come l' estrazione dei minerali dai fondali marini.

L' istituzione di una conferenza

Si prevede anche, l' istituzione di una conferenza che si riunirà periodicamente per discutere delle questioni rilevanti.

Come sono avvenute le negoziazioni?

Le negoziazioni per il nuovo trattato erano cominciate il 20 febbraio e sono durate due settimane, questo obiettivo è stato raggiunto, grazie alla mediazione di Unione Europea, Stati Uniti, Regno Unito e Cina, impegnandosi per trovare dei compromessi soprattutto per i dubbi sollevati per i diritti di pesca e sui fondi per implementare le proposte.

Uno dei punti principali riguardava lo sfruttamento di materiale genetico, come di piante e animali marini che vivono in mare aperto, che potevano rilevarsi utili per la produzione di farmaci, cibo e per alcuni processi industriali, perché i Paesi più ricchi utilizzavano la scusa delle esplorazioni marine, anche per questi scopi.

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