Il Canada vieta la produzione e il commercio di cosmetici sperimentati sugli animali




Jean-Yves Duclos, Ministro della Salute Canadese, ha annunciato che nel suo Paese non sarà, più possibile testare cosmetici sugli animali: tali prodotti non potranno né essere venduti, da aziende internazionale, né importati da imprese estere, perché tali procedure sono crudeli e non necessarie.

Queste nuove misure dovrebbero entrare in vigore il 22 di dicembre, ma non saranno retroattive, i prodotti precedentemente testati sugli animali, prima dell' introduzione della legge, potranno, ancora essere venduti.

Quello compiuto dal Canada, non è un passo unico nel suo genere, negli anni sono stati più di 40 i Paesi, che hanno deciso di impedire, che sul proprio territorio si continuassero a testare prodotti di cosmesi sugli animali. Nell' Unione Europea è stata adottata l' 11 marzo del 2013, è prevede il divieto assoluto di vendere o importare prodotti e ingredienti cosmetici testati sugli animali.

Una normativa introdotta, dopo anni di lotte portata avanti da associazioni, che ha parlato di promesse disattese per oltre 23 anni. La legge nello specifico, impone alle aziende di non effettuare, né direttamente, né commissionandoli a terzi test su animali, monitorare i propri fornitori e produttori, affinché si attengano all' impegno di non testare su animali le materie prime cosmetiche e di non utilizzare, ingredienti provenienti dall' uccisione di animali.

In realtà, la pratica di testare trucchi, creme, saponi e profumi sugli animali nel continente, era già stata vietata dal 2004 e dal 2009 erano stati vietati, anche test riguardanti le sostanze che, compongono i prodotti cosmetici.

Un gran bel risultato, visto che l' Europa è considerato, uno dei più grandi mercati al mondo, basta dare un' occhiata ai dati, il settore impiega più di 2 milioni di lavoratori e gli europei usano almeno, sette diversi prodotti di cosmesi al giorno. 

Una passione per cui, i consumatori non sono disposti a mettere da parte i diritti degli animali. Da un sondaggio di Eurobarometro condotto per conto della Commissione Europea, è emerso che il 90% dei cittadini del continente pensa che sia importante stabilire, standard elevati di protezione per gli animali e che siano riconosciuti in tutto il mondo.

L' 89% pensa poi, che debba essere proprio l' Unione Europea a lavorare per la promozione dei diritti degli animali a livello internazionale, trascinando, anche i Paesi più restii.

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