I vestiti che buttiamo sono così tanti che sono visibili dallo spazio
Nel 2019 la Lonely Planet, che lo aveva inserito nella lista delle mete di viaggio da fare almeno una volta nella vita, lo descriveva come mulinelli di polvere che volteggiano sul paesaggio bruciato da isole del Norte Grande, dove si attendono distese ondulate di rocce e pietre, lagune andine, vulcani innevati zone di sale e litorale frastagliato. La zona desertica di Atacama è famosa per gli osservatori astronomici poste sulle alture, e per i ricchissimi giacimenti di rame e per il suo cielo, nel quale è possibile ammirare una miriade di stelle in condizioni atmosferiche praticamente perfette, questa è una regione di vasi spazi disabitati che catturano lo spirito e l' immaginazione. Situato nella zona costiera del nord occidentale del Cile, è un' area desertica che si estende per circa 1600 chilometri, è considerata tra le più aride e in ospitabile per la terra, eppure qui, fino a qualche anno fa , i viaggiatori più avventurosi erano catturati da qualcosa di molto diverso, a ciò per cui oggi si parla dell' Atacama.
Fino al 2020, infatti in questo paesaggio arido e desolato accade ogni 3 o 4 qualcosa di straordinario è la fioritura del deserto. Succede di rado, quando arriva la pioggia e permette a milioni di fiori colorati caratterizzati da diverse e cangianti sfumature, di trasformare il deserto in un tappetto multicolore, che si perde all' orizzonte.
Tutto però è cambiato con l' intervento dell' uomo cha qui da qualche anno sta riversando tonnellate di vestiti, e calzature usate che stanno stravolgendo il paesaggio e ne stanno compromettendo l' ecosistema.
Un luogo unico che avremmo dovuto preservare è diventato a tutti gli effetti il cimitero della fast fashion, a dicembre 2022 il sito FashionNetwork, spiegava come tutto sia dovuto al fatto che il Cile si stia specializzando da più di 40 anni nel commercio di abiti usati ì, che comprendono vestiti buttati via dai consumatori, rimanenze e opere di beneficienza da tutto il mondo. Quando gli abiti delle collezioni passate restano invenduti vengono inviati via mare al porto di Iquique dove vengono smistati per essere rivenduti in America Latina. Tuttavia circa decine di tonnellate finiscono sparigliate nel deserto, andando a creare un nuovo mostruoso tipo certamente unico nel suo genere, per bruttezza, insieme alle isole di plastica, della follia dell' essere umano che sembra che tentando in tutti i modi ad annientare il pianeta che abita. Ei livelli di accumulo degli abiti hanno raggiunto un livello così importante che notizia di oggi sono diventati visibili persino dai satelliti.
Questi sono orami noti della fast fashion, ovvero la produzione di massa di abiti a basso costo di bassa qualità, per questo molto rapidamente sostituibili, contro questa deriva l' Unione Europea ha deciso di introdurre nuove regole di sostenibilità che si prospettano destinate a influenzare tutto il mondo della moda. A luglio il parlamento Europeo ha imposto sanzioni e misure più severe per limitare la produzione usa e gatta. E sempre nel vecchio continente è stata approvata stanno portando avanti un regolamento sull' eco- compatibilità dei prodotti, che prevede he i capi di abbigliamento sia più durevoli e che si possono riciclare più facilmente e non possano essere distrutti in caso di invenduto.
Sfruttati anche nel lavoro minorile per produrre a costo lavoro indegno si ritrovano a dover smaltire ciò che da loro prodotto e venduto nel mondo a loro torna. Un mantra. Complimenti per l'interessante tematica!
RispondiEliminaGrazie mille hai ragione sfruttiamo le persone per guadagnarci sopra questa è la triste verità odierna
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