Perché le aziende vogliono ancora la presenza in ufficio?

 



Sembrava una conquista destinata a rivoluzionare il mondo del lavoro e invece a tre anni dallo scoppio della pandemia lo smart working viene sempre più scoraggiato. A partire dagli Stati Uniti che per molto diversi rappresentano il termometro delle nuvole delle nuove tendenze e sensibilità aziendale, la presenza in ufficio non viene candeggiata ma anche incentivata. Se durante il fenomeno delle grandi dimissioni quando i dipendenti avevano un certo potere contrattuale, I Ceo si permettono di permettono di proporre iniziative che invogliano i propri collaboratori a tornare in sede, come corsi in yoga in loco, mensa gratuita e alti benefit tra cui biglietti ai concerti e abbonamenti di vario genere, adesso il rientro in ufficio è diventato un imperativo categorico, oltre uno dei criteri per valutare le prestazioni del lavoratore.

Ci hanno pensato Meta e Amazon, reduci da una stagione di licenziamenti di massa, ad inaugurare questa nuova partica attraverso il controllo all' ingresso e all' uscita dei dipendenti, il cui rendimento viene anche valutato anche sulla base del numero giorni trascorsi in ufficio. In caso di irregolarità le conseguenze potrebbero essere molto serie, si va dal richiamo delle valutazioni negative fino alla rimozione dall' incarico. L' ansia da presenzialismo fa parte della nostra cultura da sempre, acuita dai tempi della rivoluzione industriale. è stato il mantra con cui approcciarsi prima al mondo della scuola e poi al lavoro. Gli accordi fra le parti dettati dall' emergenza pandemica hanno solo temporaneamente sospeso questa necessità che resta impellente non tanto e non solo per ragioni di produttività, ormai si è capito che tante professioni possono essere brillantemente svolte da remoto, ma per ragioni più profonde che hanno a che fare con l' identità aziendale.

Le aziende sono orgogliose di avere un modo particolare di gestire le loro attività spiega Bbc Anna Travis professoressa della NìYU shool of Professional Studies, e anche quanto i lavoratori sono attivi a livello transazionale, il management guarda in modo olistico alla coesione culturale, queste possono essere preoccupazioni legittime, ma secondo Bruce Daisley, consulente autore di The Joy of Work ì, rilevano anche una crepa nella gestione. I datori di lavoro sentono una mancanza di controllo stanno cercano di riaffermarsi, molti studi hanno dimostrato l' efficacia del lavoro di gruppo, in termini di creatività coesione, ma la vera motivazione che sta alla base è il desiderio di controllo delle aziende. Il controllo è un potere afrodisiaco, e si inserisce in quella tendenza che gli osservatori chiamano Productivity paranoia.



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