Lo smart working può salvare il pianeta?

 



In una risoluzione adottata dall' Assemblea generale delle Nazioni Unite datata 25 settembre 2015 si lege che nei 17 obbiettivi per lo sviluppo Sostenibile dell' Agenzia 2030 sono interconnessi e indivisibili e si bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, la dimensione economica, sociale ed ambientale. Una definizione che le aziende dovrebbero tenere a mente quando liquidano sommariamente le richieste dei propri lavoratori di inserire lo smart Working nei contatti o di adottare la settimana corta lavorativa. Non si tratta solo di proposte che miglioreranno il work-life-bilance dei collaboratori, ma di condurre strategie per ridurre l' impatto di co2 nell' ambiente.

Non a caso proprio per questi due provvedimenti facciano parte di uno dei passaggi chiave del Piano Nazionale integrato per l' energia e il clima presentato a Bruxelles dal governo Meloni, che punta ad andare incontro a quei target che l' Unione Europea considera imprescindibili per il raggiungimento della transizione ecologica e il miglioramento della abitudini dei lavoratori. Nonostante la premier abbia sempre avversato le politiche green della Commissione Europea, portando avanti una dura battaglia contro le automobili a motore endotermico, e case ecosostenibili, L' Italia deve adeguarsi ai provvedimenti comunitari, meglio allora giocare d' anticipo, partendo da obbiettivi più semplici che possano davvero migliorare le abitudini dei lavoratori.

Stando agli stralci del documento pubblicati sui giornali, si apprende la volontà dell' esecutivo di incentivare con maggiore forza misure tese a trasferire gli spostamenti dell' utenza dal trasporto privato a quello pubblico attraverso lo shift mondiale, ridurre le necessità di spostamento con politiche in favore dello smart working e valutare la riduzione delle giornate lavorative a parità di ore lavorate.

Il governo insomma avvelerebbe una compressione delle giornate di lavoro, pur mantenendo lo stesso numero di ore lavorative settimanali. Occorre inoltre un utilizzo piano della digitalizzazione del Paese, e della conseguente riduzione degli spostamenti fisici, oltre alla promozione della mobilità dolce e degli strumenti per la panificazione per la mobilità.

A proposito di trasporti pubblici un esempio virtuoso  Milano da pochi giorni può contare su cinque linee metropolitane, l' ultima è quella blu della M4 inaugurata il 4 luglio che in 12 minuti collega dall' aeroporto di Linate al centro città, un efficiente sistema di bike sharing, car sharing e scooter elettrici, potenziato di pari passo con lunghi labori di riqualificazione  di piazze, strade e giardini pubblici.

Forse è arrivato il momento di estendere il cosiddetto modello Milano a tutto il paese, perché essere green non esclude il lavoro, anzi lo potenzia.

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