In una settimana sono raddoppiate le richieste d' aiuto al 1522
La notizie scorrono velocemente sui nostri smartphone tanto che spesso neanche facciamo attenzione e a prendere con i nomi e luoghi delle tragedi che si verificano e soppiantate a quella precedente per farcele dimenticare. L'urgenza della quotidianità spinge in basso al feed dei nostri profili social tutto ciò che è successo per lasciare spazio a uno caso di cronaca. Non è stato così per la morte di Giulia Cecchettin, la ragazza di ventidue anni sequestrata e assassinata dal suo ex fidanzato che diceva di amarla ma non accettava la fine della relazione. Il suo femminicidio ha scosso le nostre coscienze e squarciato quel silenzio che ormai risultava affissante e troppo spesso avvolgeva dinamiche relazionali troppo tossiche.
Non è un caso cha dal giorno del ritrovamento del cadavere, le chiamate al 1522 il numero di emergenza contro violenze e stalking siano raddoppiate.
Dalle 200 telefonate si è arrivati alle 400 con picchi tra 450 e 500 se si considera anche quelle fatte via chat ed App, fa sapere ad Ansa, Arianna Gentili responsabile della helpline della violenza e dello stalking. Numeri impressionanti che denotano una presa di coscienza sulla pericolosità di certi comportamenti persecutori che possono degenerare alla peggiore delle manifestazioni.
Il femminicidio non indica il sesso della vittima ma il movente di annientare la vittima in quanto donna attraverso manifestazioni di gelosia, stalking, gesti intimidatori e aggressioni verbali e fisiche.
Ci sono diversi gradi di violenza devono essere conosciuti e valutati per quello che sono ossia red flag o reati spia su cui interviene il nuovo decreto legge. Da questa determinata consapevolezza sono arrivate nelle ultime ore centinaia di chiamate non solo da parte di adolescenti, di madri, preoccupate che alle figlie possa succedere quanto accaduto a Giulia. Di solito queste telefonate tocchiamo tra il 24-25 e 26 novembre per la Giornata Internazionale per l' eliminazione della violenza di genere. Quest' anno l' onda di Giulia ha fatto anticipare il picco, e questo perché in tante si sono identificate nella sua situazione, Giulia era una ragazza normale e come tante ragazze hanno lasciato il fidanzato e si ritrovano nella sua situazione.
Da sempre riceviamo telefonate da parte di genitori e parenti, preoccupati, ma questa morte ha fatto riscuotere le coscienze ancora di più della paura che avevamo, le percezione che tua figlia stia subendo qualcosa di grave, di fronte a questo un fatto così drammatico porta fuori quella paura che riporta la sua esperienza diretta. L' altro pomeriggio hanno risposto in un' ora ha dieci telefonate in fila da parte di madri che raccontavano che le figlie avevano da poco lasciato il compagno e questo aveva cominciato a chiamarla, se lo ritrovavano fuori dalla scuola, sotto casa. La paura più grande dei genitori è l'impotenza, avere la sensazione che tua figlia è in pericolo è frustrante e non sapere come intervenire per proteggerla dal male.
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