Mahsa Ghorbani: la prima donna iraniana ad arbitrare una partita di calcio maschile



Per la prima volta una donna ha fatto parte della squadra arbitrale della partita di calcio di un gruppo sportivo calcistico iraniano, esclusivamente maschile. La donna in questione, si chiama Mahsa Ghorbani, secondo quanto viene riportato dai media iraniani. Ha 34 anni, ed è stata nominata tra uno dei tre assistenti arbitrali (Var), un sistema che viene utilizzato per rivedere le azioni dubbie per il derby che si  è disputato allo Stadio Azadi di Teheran tra Persepolis ed Esteghlal, le due migliori squadre del campionato.  

Mahsa Ghorbani, è nata nel 1989 e ha conseguito un Master nel campo del marketing sportivo. La ragazza racconta in un' intervista ai media locali: << La mia famiglia non era appassionata di sport. E' quando ho iniziato a giocare a calcio, non solo non mi hanno sostenuto ma, mi hanno addirittura chiesto se avessi potuto cambiare sport >>. Ora, le cose sono cambiate e sono i suoi più grandi fan. Il suo debutto nel mondo del calcio avviene nel 2006, quando giocava come portiera in una squadra di calcio femminile del quarto distretto di Teheran. 

Le cose cambiarono nel 2008, quando incominciò a seguire i corsi per l' arbitraggio, ed è entrata nella Lega degli arbitri iraniani l' anno seguente. Fin da piccola seguiva il calcio in televisione, ed era davvero un appassionata di arbitraggio. 

E' solita arbitrare partite di calcio femminili, ma questa volta c'è stata un' eccezione. In Iran il rapporto tra le donne e il calcio, sport maggiormente diffuso, è tutt' altro che semplice. A partire dalla Rivoluzione Islamica del 1979, è stato vietato alle donne di assistere a una partita di calcio, anche se ultimamente le cose sono leggermente cambiate. Lo scorso dicembre 3.000 donne hanno potuto partecipare e vedere il derby e accedere a degli spalti riservati allo stadio Azadi di Teheran, per ammirare il match tra Persepolis ed Esteghlal, secondo quanto riportato dal Guardian, anche se risulta essere un tentativo del regime di distrarre l' attenzione, dal caso Mahnsa Amini, ma le rivolte e gli arresti continuano. 

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