Onyfans ha un problema con il revange porn
Onlyfans è una piattaforma che propone contenuti a pagamento, colonizzata dal 2016 a oggi, da 3,2 milioni di creatori digitali, il 47 percento in più rispetto al 2021, mentre gli utenti che gli seguono sono diventati 238,8 milioni, il 27 percento in più rispetto al 2021. Il sito che continua a registrare cifre incredibili, nell' ultimo ha moltiplicato il suo fatturato raggiugendo per la prima volta la soglia del miliardo di dollari di ricavo.
Onlyfans sta smentendo le voci, che lo descrivono solo come un fenomeno passeggero, destinato a finire insieme alla pandemia, quando in tanti hanno scoperto una vocazione per il porno tra le mura domestiche.
Tra le ragioni del successo del social ci sono due aspetti fondamentali, il fatto che a differenza del competitor Patreon, qui sono ammessi anche contenuti espliciti, e la fidelizzazione indotta dalla formula degli abbonamenti mensili, che assicura ai creatori entrate assolutamente certe. Si stima che l' uno per cento dei creatori digitali fatturi 100 mila euro al mese, cifre registrate da rapper, e attori che qui condividono, a seconda della sensibilità video e foto più o meno intimi con cifre stellari. Finora s' era parlato del lato oscuro del portale in relazione a due fenomeni, la saturazione dell' offerta dei creatori, con relativo abbassamento di moltissimi e più di recente in Italia, per i controlli della Guardia di Finanza sta effettuando controlli su questi redditi percepiti e quelli riportati nelle dichiarazioni di alcune sex worker che si sospetta potrebbero aver evaso cifre considerevoli.
Ma non sono questi gli aspetti più inquietanti di questa piattaforma, da una lunga approfondita indagine dall' agenzia di stampa Reuters, sul portale ci sarebbero video sessualmente espliciti pubblicati senza il consenso dei protagonisti o meglio delle protagoniste, visto che quando si parla di Revenge Porn spesso le vittime sono le donne. A denunciare il reato alla polizia statunitense sono state tra il gennaio 2019, e il novembre 2023, 128 persone quasi tutte donne, di cui una Sammy che li è toccato il peggio. Il 30 giugno del 2020 infatti, la 21 enne ha visto comparire sul sito il video di uno stupro di gruppo che avrebbe subito ad aprile dello stesso anno. Il video è stato commercializzato da uno degli aggressori come sesso in treno gergo utilizzato per indicare più uomini che fanno sesso con la stessa donna. Molte altre hanno trovato dolore non profitto, e descrivono a Reuters le vite sconvolte dopo che i contenuti sessualmente espliciti sono finiti sulla piattaforma e venduti senza il loro consenso. Alcuni come quello di Sammy riguardano violenze sessuali. Le forze dell' ordine hanno faticato a monitorare tale fenomeno pornografia non consensuale sul sito web, mentre le vittime spesso fanno ricorsi legali limitati.
Un portavoce di Onlyfans ha sì esaminato i casi di Sammy e di altre persone, e ha scoperto che gli account che li hanno diffusi spesso sono stati cancellati dai moderatori della piattaforma o dai creatori stessi. Ma tali cancellazioni sono avvenute un anno o più dopo che le donne avevano presentato la denuncia alla polizia, lasciando, di fatto che il danno si compisse senza possibilità di ritorno, perché sappiamo quanto sia facile produrre copie di materiale contenuto online. La tempestività in questi casi, è tutto e per tutto per questo in Italia il Garante della Privacy ha creato un apposito modulo online attraverso cui ogni persona può richiedere l' intervento dell' Authority entro 48 ore. La compilazione del modulo e la segnalazione delle piattaforme su cui sono stati diffusi i contenuti potranno essere fatte da chiunque sopra i quattordici anni o dal genitore nel caso che il figlio non abbia raggiunto la maggiore età, è la novità più importante è che a differenza di quanto succedeva con il precedente modulo, Il Garante dovrà intervenire per rimuovere video e foto non solo dai social ma dall' interno del web.
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