Soffocamenti, farmaci casuali, overdosi di farmaci ecco le sfide social per cui gli adolescenti rischiano la vita

 




Sfide estreme al limite della sopravvivenza, per dimostrare coraggio sui social o impressionare gli amici per l' unico scopo di arrivare a un passo dalla morte se addirittura oltre. Sono le Challange social in cui gli adolescenti e sempre più spesso bambini rimangono coinvolti in esiti a volte tragici. Il concetto di sfidare sé stessi oppure gli altri è presente da tempo della nostra società ancora prima della diffusione delle tecnologie digitali, durante il periodo della delicata fase dell' adolescenza. L' avvento dei social media ha modificato le dinamiche già in atto allargandole a un gruppo potenzialmente più enorme a cui i partecipanti si rivolgono in cerca di visibilità e attenzione solo per ottenere un like. Inoltre le sfide online sono spesso documentate e condivise attraverso video con contenuti molto violenti. Questi contenuti virali possono facilmente emulare altre persone creando una tensione tra pari senza precedenti. 

Ma quali sono le sfide più folli?

Negli ultimi tempi hanno spopolato le "Blackout Challenge" e "Hanging Challenge" che consistono nel legare una cintura intorno al collo e vedere quanto tempo resistono più a lungo possibile fino al soffocamento. Queste sfide possono influenzare giovani impressionabili e inducibili a compiere azioni pericolose fino al punto di mettere in pericolo la loro stessa vita. Come nel caso della "Planking Challenge" che consiste nello sdraiarsi sull' asfalto mentre sfrecciano le automobili e vince chi non viene travolto, per cui ogni anno sono migliaia le vittime e tantissimi i giovani incoscienti che sono rimasti gravemente disabili dopo un incidente. E ancora la "Coranavirus Challenge" nata durante il periodo della pandemia consiste nel leccare con la lingua superfici poco polite ad esempio bagni pubblici, corrimano, ascensori e mezzi di trasporto che oltre al Covid possono portare infezioni gravi a livello di polmoni e fegato. 
La "Balcolning Challenge" consiste nel gettarsi dal balcone per fare un tuffo in piscina, scena molto frequente nei film e serie televisive in particolare quelle americane, che in Italia porta fratture più o meno importanti se non addirittura alla morte. Si chiama "Skullbreaker Challenge" la sfida in cui sui social due persone provocano con uno sgambetto o ostacolando fisicamente la vittima che con  una caduta all' indietro rischia di fargli sbattere la testa al suolo. Ultima delle tre più deliranti è la "Benanidryl Challenge" forse la più pericolosa consiste nell' ingerire il maggior quantitativo di pillole del potente farmaco antistaminico. 
Esiste un lato più oscuro di questa follia, la suggestione di partecipare a delle sfide estreme può provenire da adulti o gruppi di adulti che reclutano le loro vittime tramite i social, adescamenti che portano le vittime a progredire nella prova con tappe sempre più rischiose. Allo stesso tempo i giovani possono organizzare queste sfide all' interno dei loro gruppi di messagistica, mantenendo gli adulti letteralmente all' oscuro di ciò che stanno combinando sui social. A preoccupare di più è l' effetto dell' emulazione per cui è frequente che i giovani si incoraggino reciprocamente a compiere azioni pericolose. 



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