La perfezione sui social non esiste




Oggi, parliamo di una tematica molto difficile che colpisce, ogni anno sempre più giovani, quel mostro: l' anoressia. Una ragazza ha raccontato: "Vorrei che i social fossero più reali, che i volti si mostrino senza filtri, che ci si raccontino le esperienze a 360°. Che ci si mostri imperfetti, fattibili, amichevoli. Che ci si mostri reali, non ideali". Queste sono le frasi di Federica, che ha raccontato la sua storia al "Bullone", mensile realizzato dai B. Liver, ragazzi affetti da patologie gravi e croniche, insieme a illustratori e giornalisti professionisti. Federica è stata malata di anoressia, proprio come me e molti altri. 

"Passavo ore a confrontare il mio corpo con quello degli altri, anche di coloro che vedevo solo online. Sempre perfetti, immacolati, sempre precisi. Non si mostravano mai imperfetti o naturali. I Disturbi del Comportamento Alimentare, non sono come il voler essere modelle o influencer, sono la commistione di numerosissimi fattori", spiega Federica. Tutti quegli elementi messi insieme giocano un ruolo fondamentale all' interno della malattia, dove tu non te ne accorgi e serve per mantenere il comportamento disfunzionale della malattia. Il sentirsi imperfetti, inferiori, è l' idea che spinge le persone fragili ad attuare dei comportamenti disordinati, al fine di raggiungere quell' obiettivo. Obiettivo reale, ritagliato, ma pur sempre irraggiungibile, nella maggior parte delle volte, perché irrealistico. 

Federica sottolinea ancora, che i social media sono un canale preferenziale per risaltare un processo di esclusione, chiamata Fear of Missing Out, o Fomo. 



E' definita, come la sensazione di emozioni negative che una persona sperimenta, al pensiero di non partecipare ad esperienze piacevoli, che coinvolgono volti conosciuti. Il costante avere aggiornamenti sugli altri con le foto, rappresenta un costante remider della propria assenza. Inoltre, tutto ciò che viene postato dagli altri sui social sembra, apparire perfetto, migliore e incredibile. La realtà, però è differente, i social non sono reali, perché non possono raccogliere la totalità di un' esperienza, né di una persona. Chi condivide i post, decide cosa mostrare e come mostrarlo. 

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