Character.AI: sono apparsi software di Giulia Cecchettin che simulano la sua identità e permettono di interagire con lei



A un anno dalla morte della giovane ragazza Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, Character.AI sono apparsi software che simulano la sua identità e che consentono agli utenti di interagire con lei, scrivendole o addirittura chiamandola al telefono. 

Infatti, Character.AI permette agli utenti di creare chatbot, in modo rapido e veloce, con le sembianze di chiunque, in modo assolutamente gratuito e senza disporre di alcun consenso. La piattaforma è ricca di profili falsi di personaggi storici, di persone di fantasia, ma anche reali, comprese persone decedute o coinvolte in fatti di cronaca, come il caso di Giulia Cecchettin. 

Le conversazioni sembrano essere irritanti, con l' avatar di Giulia Cecchettin, che sembra arrivare al punto di difendere il suo carnefice, il suo ex fidanzato Filippo Turetta. Una situazione analoga è stata scoperta negli Stati Uniti, dove il padre di una ragazza vittima di femminicidio ha scoperto il profilo falso sulla stessa piattaforma di sua figlia, che utilizzava anche, il nome e la foto della ragazza per promuovere prodotti online. 

Su Character.AI, come abbiamo spiegato prima è facile creare un bot di una persona reale, basta semplicemente inserire nome e foto della persona e si carica una registrazione della voce della persona e il sistema la elabora per creare una voce artificiale che consenta al chatbot di parlare, esattamente come avrebbe parlato quella persona. I creatori di chatbot più famosi, spesso restano sconosciuti, ma in alcuni casi se i chatbot si riferiscono a persone reali con scopo offensivo, uno dei chatbot creati di Giulia Cecchettin per esempio, è arrivato a sostenere che Filippo Turetta la amasse e di comprendere le ragioni per cui, sia arrivato alla decisione di ucciderla. Le regole di Character.AI vietano di impersonificare persone in modo fuorviante, eppure l' assenza di controlli ha permesso la creazione di chatbot controversi, infatti oltre al caso di Giulia Cecchettin, è stata riscontrata la presenza di persone reali legati a fatti di cronaca come, quello di Yara Gambirasio, ma anche quello di Filippo Turetta, il chatbot del ragazzo nelle conversazioni, non sembra esprimere alcun segno di pentimento per quello che ha fatto e la voce assomiglia molto a quella del ragazzo. 

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