Svolta nella lotta al cancro: proteina induce l' autodistruzione delle cellule tumorali
Un team di ricercatori della Stanford Medicine ha sviluppato una tecnica potenzialmente rivoluzionaria per combattere il cancro, riducendo le cellule tumorali all' autodistruzione. La scoperta pubblicata su Science, si basa su processi chiamato apoptosi, attraverso il quale il nostro corpo elimina normalmente 60 miliardi di cellule ogni giorno.
Si tratta di un processo a lungo studiato e più volte tentato di emulare, ma stavolta l' aspetto innovativo consiste in una sorta di "colla molecolare" che unisce due proteine che normalmente non interagiscono tra di loro. Una è la BCL6, che quando aumentata causa il linfoma diffuso e grandi cellule B, l' altra è la CDK9, un enzima che attiva i geni, insieme queste proteine innescano una serie di geni che provocano la morte cellulare programmata. Il processo viene spiegato molto bene da Nathaneal Gray, professore di biologie e chimica e sistemica.
L' idea è trasformare una dipendenza del cancro in un segnale che lo uccide, si prende qualcosa di cui il cancro è dipendente per la sua sopravvivenza e si ribalta lo script, facendo in modo che sia proprio quello a ucciderlo.
Nei test di laboratorio ha dimostrato che la molecola ha dimostrato unì elevata efficacia nel uccidere le cellule dell' linfoma, senza mostrare segni tossici evidenti nei topi sani. La specialità è sorprendente su 859 tipi di cellule tumorali testate la molecola la molecola ha colpito solo quelle del linfoma diffuso a grandi cellule B.
L' idea è nata durante una passeggiata del professor Gerald Cabtree nelle foreste di King Mountain, in California. Mentre stava pensando alle principali tappe della biologia a quanto pare è arrivata l' intuizione. Ora attraverso la start-up Shenandoah Therapeutics, i ricercatori puntano a sviluppare molecole simili per colpire altre proteine oncogene, inclusa la Ras, responsabile di diversi tipi di cancro, con l' obbiettivo di avviare sperimentazioni cliniche.
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