La strage dei delfini in Giappone
La strage dei delfini in Giappone, continua ad essere ancora oggi, nonostante le numerose battaglie degli animalisti, rimane ancora un sistema lecito per danneggiare questi intelligenti esemplari marini, infatti molto spesso lo spettacolo a cui, assistiamo applaudendo e scherzando di poveri delfini che si trovano in cattività e costretti per il nostro divertimento a restare in gabbie anguste e la loro ingiustizia parte proprio dal Giappone.
Nel 2009 per la prima volta è stata reso protagonista quello che il Giappone ha sempre difeso come, una "tradizione", ma che in realtà si tratta di una vera e propria carneficina a sangue freddo di innocenti animali, ovvero i delfini, documentata in un documentario, chiamato: "The Cove- La baia dove muoiono i delfini". Il documentario è ambientato in Giappone, ed è stato diretto Louie Psihoyos che descrive la caccia annuale di questi cetacei che si svolge in un parco nazionale giapponese a Taiji, da settembre ad aprile.
Il film, è stato registrato in segreto per cinque anni e successivamente, censurato in Giappone, in quanto riportava le tecniche utilizzate per la cattura e l' uccisione dei delfini e mostrando, l' alto tasso di mercurio, presente nella carne di delfino consumata dalla popolazione di Taiji.
La tecnica con cui, questi animali vengono uccisi, consiste in un colpo nella colonna vertebrale, il quale li lascia paralizzati ma liberi di dissanguarsi fra atroci sofferenze che possono durare fino a mezz'ora. Nel 2014 a denunciare questo fenomeno, tra gli altri, è intervenuto l' ambasciatore statunitense a Tokyo Caroline Kennedy, figlia dell' ex presidente JFK. Ma nonostante tutto, il governo nipponico continua a difendere questa crudeltà, definendola una "loro antica tradizione", che viene eseguita in rispetto della legge e inoltre, i delfini non rientrano nella commissione che si occupa dei cetacei e dunque, ogni nazione può sfruttare questa risorsa come meglio crede.
Questa atrocità trova comunque ostacolo anche, nella popolazione nipponica, tanto da esserci state molte battaglie in questo senso per debellare questo fenomeno, anche dagli animalisti, ma nonostante tutto la carne di delfino continua a essere venduta sotto il nome di carne di balena.
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