Nelle start-up mancano le donne lo dice una nuova ricerca

 



Come racconta Forbes sono state analizzate mezzo milione di decisioni prese da persone in cerca di lavoro da più di  circa 8000 persone, in particolare nel mondo nelle start-up.

Le persone in cerca di lavoro potevamo selezionare le start-up e dire la loro opinione o proprio per ogni annuncio.

Ogni start-up sull' app includeva la composizione di genere dell' organico.

I ricercatori hanno scoperto che le start-up già dominate da uomini non interessavano le donne.

Nella ricerca quando le donne costituivano meno del 15 percento della forza lavoro di un' organizzazione, le candidate donne avevano  il 30 percento in meno di candidarsi alla posizione lavorativa.

Più un' organizzazione è paritaria, più le donne vogliono entrarci. Nello studio, in più su una su cinque delle start-up analizzate le donne costituivano meno del 15 percento della forza lavoro, secondo Forbes le decisioni sulle assunzioni vengono prese dai fondatori stessi o dai professionisti che si occupano di questo incarico.

Questi fondatori spesso tengono ad attingere alle proprie reti personali e in genere non investono in politiche o in procedure formalizzate per proteggersi dai pregiudizi.

Se a questo aggiungiamo che secondo Pitchbook, le aziende fondate esclusivamente da uomini hanno ricevuto, oltre l'82 percento degli investimenti in capitale di rischio nelle start-up Usa nel 2021, capiamo che la diversità non verrà incentivata.

I nostri risultati spiega Enel indicano che le start-up dovrebbero prendere, più in considerazione la diversità di genere sin dalle prime assunzioni.

Le start-up mancheranno di diversità di genere man mano che cresceranno allontanando le donne e limitando alla fine i pool di talenti, da cui queste aziende possono attingere.

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