Le donne sono più istruite ma non trovano meno lavoro degli uomini
L' equazione più laureati e più occupati, in Italia vale solo sei non sei donna. Nel nostro paese il tasso di occupazione femminile è molto più basso di quello maschile, nonostante non ci siano più donne che uomini con un titolo di istruzione universitaria. Il divario è pari al 57,3 percento per le femmine contro il 78 percento dei maschi in aumento rispetto al 2022. Ad evidenziare le criticità di un sistema che ancora oggi si dimostra di premiare di più gli uomini è l' ultimo report Istat Dal Titolo Livelli di istruzione e ritorni occupazionali dove emerge elevati livelli di istruzione non corrispondono adeguati vantaggi professionali.
Il vantaggio femminile nell' istruzione che nella fascia di età 25 e 34 anni è 35,5 percento contro il 23,1 percento degli uomini, ma questo non si traduce in un maggior tasso occupazionale, sebbene il divario riduca al crescere del livello di istruzione. Secondo il rapporto il diploma è considerato il livello di formazione minimo indispensabile per una partecipazione nel mondo del lavoro che abbia potenziale di crescita professionale, mentre risulta in calo il vantaggio della laurea sul diploma, il tasso di occupazione tra le laureate è di 18,4 punti percentuali superiore a quello delle diplomate, tra le donne diplomate il tasso di occupazione è di 25,8 punti percentuali in più rispetto alle donne con al massimo la licenzia media superiore.
Al di là del gap occupazionale tra uomini e donne, in Italia le opportunità lavorative rimangono più basse della media europea per tutti i laureati.
Complessivamente, nel 2022 il tasso di occupazione dei laureati ha raggiunto il 18,4 percento, un valore superiore di 11 punti rispetto a quelli dei diplomati e di 30 pinti in confronto a chi ha ottenuto al più un titolo secondario inferiore ma inferiore di quattro punti rispetto al tasso di occupazione dell' UE27.
Anche per i Neet la situazione è critica. Nel nostro paese la quota di 18-24 anni con al più un titolo secondario inferiore che non studia, non lavora, non si informa è pari al 11,5 percento. Un risultato migliore di un punto percentuale rispetto al 2021, ma ugualmente preoccupante rispetto alla media europea che si attesta al 9,6 percento. Se i genitori hanno un basso livello di istruzione, un giovane su quattro abbandona gli studi e uno su 10 raggiunge il titolo terziario.
Con almeno un genitore laureato le quote sono rispettivamente meno di tre su 10, meno di tre su 100, e circa sette su dieci. Nel 2022 il tasso di occupazione dei giovani è stato pari al 39 percento e le maggiori difficoltà si riscontrano soprattutto nel Mezzogiorno.
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