Possedere un animale domestico aiuta a rallentare il declino cognitivo
E' risaputo che chi possedere un animale domestico a quattro zampe aiutano a migliore la forma fisica e il nostro benessere psicofisico. Ora, però uno studio britannico ha dimostrato che possederne uno, aiuta a ridurre anche, il declino cognitivo dei loro proprietari, rispetto a chi non ne ha nemmeno uno.
I risultati sono stati resi noti su JAMA Neurology, mostrano come, chi possiede un animale domestico è associato a tassi più lenti di declino delle capacità cognitive, solo negli adulti anziani che vivono da soli e non in quelli che vivono con altre persone. Lo studio esplicita quindi, che il possesso di un animale è consigliato soprattutto, per chi non ha frequenti interazioni sociali con gli altri. Tra queste, possiamo annoverare quelle che hanno perso il coniuge o altri membri della famiglia.
Gli autori della ricerca hanno utilizzato i dati di 7.954 adulti di 50 anni o più residenti nel Regno Unito. Nell' arco di nove anni hanno confrontato i tassi sul declino delle capacità cognitive tra chi possiede e chi non possiede alcun animale domestico.
Ogni anno, ai partecipanti veniva chiesto di sottoporsi a due test, tra questi quello di nominare il maggior numero possibile di animali in un minuto e recitare 10 parole non correlate tra loro, subito dopo averle detto e facendo, passare un lasso di tempo.
I test hanno misurato la memoria verbale e la fluidità, entrambe attività fondamentali per svolgere le attività di ogni giorno e rimanere indipendenti in età avanzata. Lo studio ha mostrato come, le persone che vivono da sole hanno avuto un declino mentale più significativo, però poteva essere compensato se possedeva un animale.
Il principale autore della ricerca il dottor Yanzhi Li, ha spiegato come, la solitudine sia il maggior fattore di rischio per lo sviluppo della demenza e che gli animali domestici possono contribuire al problema del declino cognitivo e dell' isolamento sociale.
"Questi risultati mostrano come, il possesso di un animale domestico potrebbe compensare l' associazione tra vivere da soli e tassi più rapidi di declino della memoria verbale e della fluenza verbale negli adulti più anziani", aggiunge Li.
I risultati di questo studio arrivano pochi giorni dopo la pubblicazione di un altro studio separato dell' Università di Exter e dell' Università di Maastricht, che ha scoperto come, l' isolamento sociale sia uno dei fattori di rischio per lo sviluppo della demenza precoce. In precedenza, gli scienziati erano conviti che fosse sola la genetica la responsabile dello sviluppo della demenza.
La équipe di Exter e Maastricht invece, ha scoperto che, anche la solitudine e la depressione giocano un ruolo fondamentale, insieme a problemi di salute, povertà e mancanza di istruzione.
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