Violenza economica una donna su due ne è vittima, e dopo il divorzio aumentano gli abusi.

 



Guardo parliamo di violenza di genere troppo spesso dimentichiamo i suoi effetti a lungo termine. Se i primi che possono venire in mente sono gli strascichi psicologici di una relazione abusante, c'è però una forma di violenza le cui conseguenze sono quantificabili in numeri e in percentuali l' ammontare del mancato versamento degli alimenti come ritorsione contro la vittima, il debito contratto sotto la minaccia del compagno violento o il tetto massimo di paghetta concessa alla moglie o compagna che si occupa della casa. Secondo tutte forme di violenza economica secondo l' ultimo report di WeWorld in collaborazione con Ipsos, a subirla è stato il 49 percento delle donne italiane. Una percentuale che sale al 67 percento tra le donne separate o divorziate perché spesso gli abusi non i esauriscono a relazione conclusa.

La violenza economica è l' insieme di tutte quel comportamento volti a controllare l'abilità della donna di acquistare utilizzare e manifestare risorse economiche. Si distingue dall'uso emotivo e psicologico ma spesso vanno a braccetto, l' impossibilità di allontanarsi dal compagno violento per mancanza di risorse infatti espone la vittima a tutta una serie di abusi tra cui un maggiore rischio di incorrere nel femminicidio.

Quando sopravvivono si ritrovano a convivere con conseguenze a breve, medio e lungo termine sul loro senso di stabilità e benessere generale. Dopo aver trovato il coraggio di procedere con il divorzio il 61 percento delle vittime riscontra un peggioramento della propria condizione economica.

E non è difficile immaginare se pensiamo che quasi il 40 percento delle donne separate in Italia dichiara che non riceve affatto la somma di denaro concordata in tribunale per la cura dei figli che la donna separata su quattro avverte difficoltà nel trovare un lavoro con un salario sufficiente al sostentamento.

Inoltre si legge nel rapporto alcune ricerche hanno stabilito, che le donne che provengono da contesti sociali più ricchi subiscono più abusi economici proprio in seguito alla separazione. I loro ex tendenzialmente dispongono di maggiori strumenti economici e di una rete di conoscenze che permettono loro di sfruttare tribunali, istituzioni e banche a loro favore.

La violenza economica si concretizza in tre fasi ognuna protagonista, il controllo, lo sfruttamento e il sabotaggio economico. Il primo va inserirsi nel cosiddetto filone del sessismo benevolo in maniera apparatemene innocua il compagno si offre di gestire le finanze famigliari perché si considera il più esperto oppure per permettersi alla donna di prendersi cura della casa o ancora per non farla faticare, Diverse testimonianze rilevano come i condizionamenti culturali che legano i ruoli di genere al denaro le abbiamo a lungo termine portate a considerare gli uomini come gli unici a gestire e controllare le finanze domestiche.


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