La storia di Elena da Genova alla Sardegna per curarsi: L' Odissea di cha un disturbo alimentare






lockdown per il Covid, la depressione, infine i disturbi alimentari è una vera e propria odissea per potersi curare. E' la storia della giovane Elena, che da Genova si è dovuta trasferire prima in Piemonte e poi in Sardegna, e denuncia insieme alla madre manca una rete per i disturbi alimentari, così si va allo sbaraglio.
La ragazza è giovanissima ha soltanto 17 anni quando la famiglia capisce che qualcosa che non va, erano i giorni del lockdown per il Covid, all' inizio erano comportamenti allenamento dieta molto intensi, poi ha iniziato a cucinare per sé, a essere più cupa e triste, piangeva molto spesso, era una ragazza sempre solare ma era cambiata improvvisamente.
La madre della ragazza su suggerimento di un amica che lavorava in ospedale a Genova, si è rivolta a un centro di eccellenza della città ottenendo una visita specializzata in un mese e mezzo dopo l' autunno del 2020, qui arrivò la diagnosi si trattava di anoressia nervosa con la consapevolezza della quale era entrata in in tunnel nel quale spesso è difficile uscirne.
Oggi Elena ha 21 anni negli ultimi anni ha percorso chilometri in cerca di cure dalla Liguria, al Piemonte e alla Sardagna dove si trova oggi in una comunità protetta.
La sua storia è simile a quella di tanti ragazzi alle prese con i disturbi del comportamento alimentare, spesso i chilometri a distanza sono un calvario che non si misura solo in distanze percorsi ma anche in sofferenza, che spesso non si conosce molto la malattia devastante che si deve affrontare, e spesso le vittime vogliono evitare di risolvere il problema e le continue ricadute sono spesso molto frequenti e per guarire è molto difficile. Elena è stata ricoverata in pronto soccorso in psichiatria e da lì è incominciato un calvario lunghissimo che dura ancora oggi, il primo di una serie di ricoveri che le hanno lasciato un trauma che oggi sta venendo fuori.
A tutto questo si aggiunge i problemi legati alla pandemia, era una ragazza giovane e spaventata, sola e noi non potevamo entrare per il problema del Covid. Dopo il primo ricovero è stata trasferita in un centro di cura sempre in Liguria sull' alimentazione, quindi il raggiungimento del peso il nutrirsi. In questo ricovero Elena era spaventa dal cibo e da qui ha iniziato dall' autolesionismo come risposta, anche questo è un sintomo della stessa malattia.
Grazie alla sua forza di volontà Elena riesce a sostenne la maturità, all' inizio non si poteva andare a trovare i genitori andavano solo nel weekend ed era sempre fuori in giardino. I ricoveri in queste strutture non sono a lungo termine massimo 6-9 settimane, era molto poco Elena e per di più mancava un supporto sul territorio. A Sestri di Levante hanno trovato una struttura era il Centro di salute Mentale che non lavorava insieme al Centro dei disturbi alimentari. Per uscirne è stato un vero e proprio calvario per i genitori di Elena che hanno dovuto informarsi sulla malattia, e stare vicino a loro figlia anche nei momenti bui. Sarebbe importante avere una terapista famigliare che ti segua ed è inoltre importante che la famiglia diventi un punto di supporto per la guarigione. 
Oggi Laura la madre di Elena aiuta altre famiglie ad aprire gli occhi e fare valutazioni, con questa malattia i nostri figli non sono lucidi, la malattia decide per loro e rema contro un percorso di cura, il fratello di Elena oggi si è laureato in psichiatria come specializzazione.  

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