Che cosa succede al cervello dei bambini accuditi dallo schermo-babysitter



I bambini da zero a due anni non dovrebbero essere mai lasciati davanti a uno schermo tv, tablet, Pc, e smartphone. Al massimo un' ora al giorno invece è il tempo consigliato per i bambini da due anni a cinque anni. E' un' appello lanciato dall' Organizzazione mondiale della Sanità, anni di studio e decine di ricerche, infatti avevano riscontrato diversi problemi comportamentali nei bambini affidati a schermi baby-sitter.

L' elenco è lungo, irritabilità, apatia, ritardo nel linguaggio, alterazioni nel sonno. E ancora in età perdita della capacità cognitive, problemi di attenzione e memoria e difficoltà di comprensione, ma adesso questo elenco si allunga, secondo uno studio di ricercatori dell' Università della Drexel University, Philadelphia Usa, l' esposizione agli schermi di neonati e bambini di età inferiore ai due anni potrebbe essere associata a problemi dello spettro autistico, e dalla sindrome da deficit dell' attenzione e iperattività. Lo studio è stato pubblicato su JAMA Pediatrics. 

Lo studio è stato realizzato su dati registrati dal National Children's Study tra il 2011 e il 2014 che avevano guardato o non avevano guardato programmi Tv o DVD a 12, 18 e 24 mesi. I genitori hanno compilato un questionario Infant/ Toddler Sensory Profile progettato per ottenere un profilo sensoriale dei bambini a 33 mesi di età.

Risultato i bambini di un anno che trascorrono del tempo davanti agli schermi hanno una maggiore probabilità di sviluppare problemi di elaborazione sensoriale entro i 33 mesi, per quelli di 18 mesi ogni ora in più davanti alla televisione è associata a una probabilità maggiore del 23 percento, infine per quelli di 24 mesi ogni ora in più davanti a uno schermo segnala una probabilità maggiore del 20 percento entro l' anno successivo.

Abbiamo scoperto che l' esposizione allo schermo entro i 24 mesi è legata a un aumento dell' elaborazione sensoriale atipica a 33 mesi. E questa associazione potrebbe avere importanti implicazione per il disturbo del deficit cognitivo di attenzione e iperattività e per l'autismo, poiché l' elaborazione sensoriale atipica è riscontrata in circa il 60 percento dei bambini con ADHD, e in circa il 90 percento dei bambini del disturbo dello spettro autistico.

Se dunque i risultati dello studio indicano che il tempo passato davanti allo schermo nei primi anni di vita può essere un fattore significativo, sono necessari ulteriori approfondimenti per determinare se la visione può alimentare l' iperattività celebrale sensoriale osservata nei disturbi dello spettro autistico, con l' aumento delle risposte celebrali alla stimolazione sensoriale. Una cosa è certa considerando la neuroscienza ci ripete da tanto tempo che affidare i bambini piccoli davanti a uno schermo può causare numerosi problemi comportamentali e di sviluppo, la raccomandazione dei pediatri, è sempre la stessa fare passeggiate all' aria aperta, più giochi, ma non con i piccoli seduti sul passeggino con il tablet in mano.

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