Chirurgia con più dottoresse in équipe cala il rischio di complicazioni
Non si può giudicare il medico dal suo camice, così come un libro dalla copertina, ma forse dal genere uomo o donna forse sì, almeno secondo uno studio di ricerca condotto dall' Università di Tokyo e dall' Università di Los Angeles California.
Uno studio dimostra che con un équipe interamente femminile cala il rischio di complicazioni in sala operatoria.
Lo rivela una ricerca pubblicata sul British Journal of Surgery, lo studio è stato condotto su più di 709.899 pazienti in 88 ospedali, ha evidenziato proprio che che le équipe chirurgiche con una maggior presenza di figure femminili registrano meno complicazioni postoperatorie a quelle composte principalmente da uomini.
Questi risultati non piovono dal cielo, anzi supportano alcune tendenze di studi precedenti come quello pubblicato ad aprile sull' Annals of Internal Medicine, che hanno dimostrato come i pazienti curati da dottoresse abbiano avuto esiti migliori.
Lo studio si è concentrato sull' analisi delle cartelle cliniche dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici in Ontario Canada tra il 2009 e il 2019, il team ha individuato un trend molto curioso.
Confrontando i dati di ospedali in cui le équipe chirurgiche costituivano oltre il trentacinque percento con quelle più "maschili", è emerso che nel primo caso la probabilità di gravi complicazioni entro i tre mesi dell' intervento chirurgico era inferiore al tre percento.
Trend in linea con un recente studio condotto in Usa su pazienti over sessantacinque anni trattati da dottoresse anche in quel caso i tassi di mortalità e di rii-ospedalizzazione sono risultati più bassi rispetto alle operazioni condotte da dottori uomini.
Resta da capire quale sia la tendenza sta dietro ai dati evidenziati e quali potrebbero i benefeci che supportano tale teorie.
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