LE ISOLE DEL PACIFICO PROTAGONISTE DELLA GEOPOLITICA GLOBALE

 


Le realtà insulari del
 Pacifico stanno scrivendo nuovi capitoli nello scontro tra le grandi realtà statuali e contemporaneamente sono divenute laboratori concreti di azioni e rivendicazioni per il contrasto ai cambiamenti climatici.

I piccoli Stati insulari dell’Oceania continuano a sostenere gli sforzi statunitensi nel contesto internazionale e nelle votazioni alle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti guardano con attenzione a queste realtà insulari per la rivalità con la Cina, per l’accesso alle postazioni marittime e alle future opportunità provenienti dall’estrazione delle terre rare nelle acque oceaniche.

La rivalità tra Stati Uniti e Cina è centrale nel Pacifico, uno scenario che coinvolge anche Australia e Giappone. Il settimanale The Economist ha pubblicato un reportage in cui evidenzia le continue visite di numerosi leader globali, tra cui il presidente francese Macron, il primo ministro dell’India Narendra Modi, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, presso la Capitale della Papua Nuova Guinea per istaurare nuovi rapporti economici e diplomatici, condividendo ricerca e infrastrutture per l’accesso alle risorse minerarie: rame e nickel.

La Papua Nuova Guinea sta vivendo una instabilità politica interna e gli Stati Uniti sono intervenuti per sostenere la popolazione e le istituzioni pubbliche. Anche l’Australia ha annunciato una serie di investimenti per rafforzare la sicurezza e ammodernare il sistema giudiziario dell’isola. Le mosse del blocco occidentali sono una conseguenza delle recenti visite diplomatiche cinesi.

Le autorità cinesi hanno provato, senza successo, a concretizzare una serie di accordi per garantire la stabilità interna e la sicurezza delle istituzioni pubbliche. Il nuovo intervento statunitense nell’area del Pacifico è divenuto considerevole e pressante dopo l’accordo raggiunto dalla Cina con le Isole Salomone nel 2022. L’accordo con le Isole Salomone prevede la possibilità per Pechino di poter inviare contingenti militari, equipaggi della marina e creare nuove basi navali per il rifornimento e la logistica degli equipaggi.

Le Isole Salomone dopo aver formalizzato l’accordo hanno interrotto le relazioni economiche e diplomatiche con Taiwan. Gli Stati Uniti hanno provato a riallacciare le relazioni con la realtà insulare aprendo un’ambasciata nelle Isole dopo trent’anni di assenza. Uno scontro in atto anche sulla stampa con finanziamenti e sostegni ai quotidiani locali.

La Cina sostiene economicamente il quotidiano Solomon Star che da tempo promuove le iniziative economiche cinesi sull’isola, rimarcando “la bontà di tali relazioni e le immense opportunità occupazionali”.

La continua presenza militare cinese nel Pacifico ha innescato un rafforzamento delle alleanze tra gli Stati e anche l’India ha aderito ad un accordo con Australia, Usa e Giappone per contenere l’espansionismo di Pechino.

Oltre al ruolo geopolitico crescente delle realtà insulari del Pacifico anche le tematiche climatiche stanno acquisendo un ruolo crescente, a causa della vulnerabilità delle isole ai cambiamenti climatici.

Nel 2023 Tuvalu, Paese insulare dell’Oceania, e Antigua e Barbuda, nei Caraibi, ricorsero al Tribunale internazionale per il diritto del mare, per valutare se le emissioni di carbonio assorbite dall’oceano possano essere considerate inquinamento marino. Stati insulari come Tuvalu e Vanuatu rischiano di essere sommersi dall’acqua entro la fine del secolo a causa degli impatti climatici.

L’eccessivo inquinamento da carbonio provoca danni agli oceani, tra cui lo sbiancamento e l’acidificazione delle barriere coralline. Lo stato insulare di Nauru inoltre vuole risollevare la propria economia con l’estrazione di terre rare dai fondali. A Nauru l’unico metodo possibile è il cosiddetto deep sea mining, cioè l’estrazione mineraria dai fondali marini.

Il governo di Nauru è intenzionato a percorrere questa strada per risollevare le sorti di un Paese privo di risorse e divenuto poverissimo nell’arco degli ultimi decenni anche a causa dei cambiamenti climatici. Le scelte geo-strategiche locali influenzeranno i meccanismi geopolitici globali e innescarono nuove problematiche o opportunità nella tutela del mare e nell’azione di mitigazione dei cambiamenti climatici.

A cura di Domenico Letizia 

Fonte: L'Opinione.it

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