Una flotta di robot per ripulire il Baltico da residuati bellici sempre più tossici

 



Un progetto pilota promosso dal Centre for Ocean Research di Kiel e sostenuto dal governo tedesco mira a bonificare il Mar del Nord e il Mar Baltico da oltre 1,6 milioni di tonnellate di munizioni inesplose risalenti alla seconda guerra mondiale. 

Utilizzando robot telecomandati, dotati di artigli intelligenti, i ricercatori si propongono di sviluppare una tecnologia rapida su scala industriale per rimuovere queste armi dai fondali marini e per distruggerle in sicurezza tramite una piattaforma offshore. Le operazioni finanziate saranno avviate quest' estate a cominciare dalla Baia di Lubecca, un' ansa di mare tedesco a sud delle coste danesi. 

Pericolosi e tossici 

Il problema che in ogni area marina dove c'è stata o c'è in corso una guerra, i fondali si riempiono di munizioni. E quando sono lì da molto tempo, possono rilasciare sostanze cancerogene e altri materiali tossici, spiega il professore Jeans Greinert, intervistato dalla BBC.
Le tecnologie impiegate nel progetto includono veicoli comandati a distanza e autonomi cingolati che pattugliano il fondale marino. Questi robot attrezzati per immergersi senza rischi nei siti di discarica, utilizzando le telecamere e sensori per identificare e rimuovere organi di vario tipo. 

Tecnologia avanzata 

Gli artigli intelligenti, montati su gru o navi equipaggiate ad hoc, sono capaci di afferrare oggetti delicatamente o con forza, a seconda del loro stato di conservazione. I crawler raccolgono le munizioni di piccolo calibro, depositandole in ceste metalliche subacquee suddividendole per facilitare la fase successiva distruzione. 
L' innovazione risiede nell' uso combinato di tecnologie, che permette di bonificare rapidamente aeree densamente infestate da quintali e quintali di residui bellici che sono lì da oltre setta cinque anni retaggio del disarmo nella Germania del dopoguerra. 

Smaltimento sicuro 

Il metodo per la distruzione prevede l' uso di una telecamera di detonazione, un grande dispositivo simile a un forno, che sarà posizionato su una piattaforma offshore. Qui le munizioni verranno briciate, evitando l' uso della detonazione, che potrebbero contaminare l' ambiente marino. L' operazione sarà monitorata in modo continuativo, con turni di specialisti che identificheranno e posizioneranno gli armamenti nelle ceste, che saranno poi sollevate da una seconda nave per il trattamento. 

Programma ecologico 

Questo approccio mira a ridurre drasticamente i tempi necessari per bonificare le acque tedesche, passando dai 150 anni previsti con metodi attuali a trenta. Il progetto rappresenta una novità anche per il suo scopo ecologico nessuno aveva mai detto prima d' ora rimuoviamo le munizioni per il bene dell' ambiente per il purificare il mare spiega Dieter Guldin di SeaTerra. 

Impatto ambientale 

Studi dai ricercatori dell' istituto di Oceanografia dell' Accademia Polacca delle Scienze hanno dimostrato che queste armi possono diventare più pericolose ogni anno che passa. Occorre perciò monitorare e recuperare prima di tutti gli ordigni chimicamente più pericolosi utilizzando precauzioni aggiuntive per le fuoriuscite. 
Tuttavia il volume di questa spazzatura bellica è tale che la rimozione completa è impraticabile con le tecnologie attuali. La priorità del progetto in questione è dunque liberare l' ambiente marino dalle munizioni pericolose, ma in futuro queste metodologie potrebbero essere utilizzate anche per supportare progetti di infrastrutture come per esempio l' espansione di parchi acquatici offshore, garantendo un ambiente marino più sano e sicuro

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