La relazione del governo sempre più bassa l' età dei giovani che fanno uso di droghe, Fentanyl anche in Italia
E tre sono gli elementi che convergono in casi come questo la diffusione pandemica delle sostanze stupefacenti, l' abbassamento dell' età al primo approccio e del conseguente uso abituale e l' incremento del principio attivo, cioè ciò che determina l' effetto drogante.
Secondo i dati del 2023 quasi 960 mila giovani tra i 15 e i 19 anni, il trentanove percento della popolazione, ovvero quattro studenti su dieci della popolazione studentesca hanno assunto nella loro vita almeno una volta una sostanza psicoattiva illegale e oltre 680 mila lo hanno fatto nel corso dell' ultimo anno.
Nello stesso periodo sono stati quasi 360 mila gli studenti under 18 che hanno consumato almeno una sostanza illegale, pari il ventitré percento dei minorenni scolarizzati. I minorenni denunciati per reati penali correlati alla droga sono in aumento rispetto al 2022.
Inoltre aumenta il consumo di cocaina quasi 54 mila studenti ragazzi tra i quindici e i diciannove anni riferiscono di aver fatto uso di cocaina e aumenta anche la percentuale che hanno utilizzato la sostanza prima dei quattordici anni. Anche il consumo di nuove sostanze psicoattive è cresciuto in un anno, 160 mila studenti tra i quindici e i diciannove anni riferiscono di averne consumato negli ultimi dodici mesi.
La smart drug più consumata dai ragazzi sono: cannabinoidi sintetici, chetamina, oppioidi sintetici, catinoni. E quasi 380 mila giovanissimi hanno almeno un' intossicazione da alcol. Completato il quadro gli psicofarmaci senza prescrizione medica, che hanno raggiunto le prevalenze più alte mai registrate e sono state utilizzati da 170 mila minorenni nel corso dell' anno l'undici percento, con una diffusione più che doppia tra le ragazze.
Conseguentemente sono aumentati anche gli accessi al pronto soccorso per droga, 8.596 nel 2023 il cinque percento in più, con un dieci percento di minorenni. Resta la percezione della pericolosità da pare delle stesse famiglie dei baby consumatori dai nove ai quattordici anni, che frequentano venti scuole di Roma relativamente al consumo di cannabinoidi hanno un atteggiamento di tolleranza e la metà ritiene che consumo di alcol e cannabinoidi va contestualizzato prima di essere giudicato.
Chi possiede un titolo di studio elevato è mediamente più tollerante rispetto all' alcol e cannabinoidi mentre si rivela più tollerante verso le sigarette elettroniche, per la quale bisogna mettere da parte pregiudizi ideologici post-sessantottini secondo cui tutto si può fare, i risultati non ci dicono così.
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