New York: inaugura l'era dei robot lavavetri




New York, si conferma, ancora una volta, una delle città innovative, dal punto di vista tecnologico, infatti hanno messo a punto, il primo robot lavavetri per grattaceli automatizzato al mondo. Il 1133 Avenue of the Americas, si tratta di un imponente edificio per uffici di 45 piani, ed è ora il pioniere nell' utilizzo del sistema Ozmo, sviluppato da Skyline Robotics. 

Questo progetto, consiste in una piattaforma sospesa dal tetto dell' edificio, sulla quale sono montati due bracci robotici Kuka, ciascuno equipaggiato con una testa a spazzola e un sistema di erogazione dell' acqua. La tecnologia usata, è all' avanguardia, è in grado attraverso dei sensori di forza di valutare la fragilità di ogni pannello di vetro e applicare la giusta pressione appropriata, mentre sensori LiDAR e algoritmi di intelligenza artificiale garantiscono sistemi di stabilità e precisione, anche in caso di vento forte. 

Volete vederlo all' opera. Ecco il video:



Il sistema di Ozmo promette di pulire tre volte più velocemente, rispetto alle squadre di pulizia umane tradizionali. Per il momento, il sistema è controllato da un operatore umano posizionato sul tetto dell' edificio, ma si prevede che in futuro possa operare in completa autonomia. Questo non solo servirà, a colmare la costante carenza di lavavetri, ma contribuirà anche, a migliorare la sicurezza sul lavoro, riducendo i rischi per gli operatori umani. 

L' implementazione di Ozmo al 1133 Avenue of Americas segna l' inizio di un' espansione su larga scala. Skyline Robotics ha già stretto una collaborazione con Principle Cleaning Services per future installazioni, anche a Londra e ha anche, ottenuto brevetti in Giappone e Singapore, aprendo la strada a future implementazioni in Asia. 

Questa innovazione solleva importanti questioni sul futuro del lavoro e sull' automazione. Mentre, da un lato promette maggiore efficacia e sicurezza, dall' altro potrebbe avere un grosso impatto nell' occupazione nel campo delle pulizie industriali. Resta da capire, come questa tecnologia si diffonderà in altri paesi e come influenzerà il panorama lavorativo e urbano nei prossimi anni. 

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