Che cos' è il dolore? E a che serve provare dolore?

 Il dolore è l' esperienza più negativa per eccellenza, tutto lo abbiamo provato e tutti vorremmo starne alla larga, ma a ben guardare non sarebbe la scelta giusta, perché il dolore è un segno, che ci fa capire che qualcosa non va, se non ci fosse saremmo continuamente esposti a stimoli nocivi e il corpo ne sarebbe danneggiato, fino alla morte, spiega Fabrizio Benedetti, professore di neurofisiologia all' Università di Torino, fra i massimi esperti mondiali di dolore.

Perché i bambini non temono il dolore?

Alcuni bambini, che sono colpiti da una rarissima condizione, chiamata insensibilità congenita al dolore, perché alcune mutazioni genetiche compromettono lo sviluppo delle fibre nervose, che passano nel midollo spinale, trasportando le sensazioni del corpo al cervello.

Si tratta, di situazioni estreme, questi bambini si provocano automutilazioni come per esempio, si mangiano le unghie, arrivano fino alle dite, senza neppure accorgersene e sono spesso vittime di gravi incidenti o fratture ossee, perché non essendo frenati dalla paura di farsi male mettono in atto comportamenti estremamente pericolosi e vanno continuamente sorvegliati, ma spesso non raggiungono l' età adulta, per via degli incidenti.

La definizione del dolore

Il dolore è un esperienza sensitiva ed emotiva spiacevole, associata a un effettivo potenziale danno fu descritta nella definizione formulata, già nel 1979 dall' International Association For the Study of Pain, è ancora accettata dalla medicina moderna, con alcune precisazioni.

Nei dizionari della lingua italiana, la sensazione è descritta, in modo simile e spesso associata ad aggettivi, come sgradevole, invalidante, lancinante o insopportabile. Mentre, nei vocabolari dei sinonimi e contrari, il dolore è contrapposto al piacere, alla gioia e persino alla felicità.