Con l' idroponica bioelettronica si apre un nuovo capitolo per la coltivazione fuori suolo?
L' agricoltura idroponica, ovvero la coltivazione di piante fuori suolo, è da qualche tempo uno dei metodi più utilizzati per ottenere produzioni sostenibili, infatti questo sistema consente di risparmiare acqua e poiché idroponica avviene in un ambiente chiuso e controllato di non usare fertilizzanti e pesticidi di sintesi.
In questo tipo di coltivazione è possibile riutilizzare l' acqua, inoltre nel terreno le colture assorbono meno del 50 percento dei nutrienti, mentre nella coltura idroponica la soluzione nutritiva rientra in circolo nel substrato. La coltivazione idroponica si applica principalmente per verdure, verdure a foglia verde, e foraggio.
L' idroponica è adatta per un' azienda agricola verticale, riduce l' utilizzo del suolo per scopi agricoli, abbatte i costi di trasporto dei prodotti e avvicina i siti di produzione ai consumatori urbani.
Tuttavia, il potenziale di questo tipo di agricoltura rispetto al raggiungimento della sicurezza alimentare non è stato ancora dimostrato, infatti si producono piccoli ortaggi e piante aromatiche ì, ma manca una sperimentazione per la produzione dei cerali principali.
Numerosi studi prevedono che la popolazione mondiale aumenterà fino a raggiungere quasi i dieci miliardi entro il 2050. E' evidente che sarà necessario aumentare la produzione per soddisfare la crescente domanda globale di cibo con un cambiamento climatico che rende tutto più complicato. La coltivazione idroponica sembra essere una delle risposte e fortunatamente l' innovazione e la tecnologia sono inesauribili per fornire nuove soluzioni improntate a creare sistemi agricoli più efficienti e sostenibili. Le piante producono una serie di sintomi fisici, esistono anche studi relativi a stimoli da un campo elettrico, ma la riposta delle piante non è ancora del tutto chiara.
Un gruppo di ricercatori dell' Università di Linkoping ha sviluppato un nuovo sistema di stimolazione elettronica un terreno bioelettrico eSoil, cioè un substrato di coltivazione conduttiva porosa 3D basata su un conduttore elettronico ionico misto organico e cellulosa in cui hanno coltivato piante di orzo.
Il consumo di energia è molto basso e non presenta pericoli alla tensione, un' altra novità è il materiale del substrato. Solitamente si usa la lana minerale, che non è biodegradabile e che richiede molta energia in fase di produzione. Il substrato di eSoil è costruito da una cellulosa miscelata da un polimero conduttivo chiamato PEDOT una combinazione già utilizzata in altri campi, ma mai per la coltivazione delle piante.
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