La deforestazione avanzata, nonostante in Amazzonia si sta appena registrando il tasso più basso negli ultimi sei anni. L' Unione Europea ha messo sul tavolo sue regolamenti sul tema, uno proprio sulle importazioni di materie prime che alimentano quella deforestazione. Un regolamento con cui si ribellano le concerie italiane, preoccupare sulle nuove regole sulla tracciabilità delle materie prime importate e che rischia di concentrarsi solo sull' Amazzonia, mentre la devastazione è in atto nel vicino Cerrado, Nel Borneo Indonesiano, e in tante altre foreste. In occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, Ispra ricorda che oggi queste si estendono su circa 1.4 miliardi di ettari, estendono su circa una superficie pari al 31 percento delle terre emerse del pianeta, ma che dal 1990 a oggi è diminuita di 178 milioni di ettari, registrando un calo del 4,2 percento. Anche quelle europee soffrono, alcune distrutte legalmente e illegalmente da aziende pubbliche e private per la vendita di legname, altre a causa delle pratiche intensive di gestione forestale industriale. Pratiche di selvicoltura incidono su diversità vegetale e animale e indeboliscono la resilienza delle foreste a incendi, parassiti, e tempeste. Il Settore delle Foreste in Italia è uno di quelli a cui si dà più spazio negli interventi del Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, ma sebbene le foreste si estendono su oltre undici milioni di ettari, valore raddoppiato negli ultimi cinquant' anni, la stessa Ispra indica problematiche molto simili a quelle di altri Paesi. Dal 1995 al 2005, in particolare le foreste hanno registrato un incremento del ventotto percento e il settore è di quelli in cui sono previste più misure del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. La percentuale di territorio ricoperta da boschi ha raggiunto il 37 percento spiega l' Ispra superiore a quello dei paesi tradizionalmente forestali come Germani e Svizzera entrambe al 31 percento.
Una crescita ricorda Confagricoltura, che non è frutto di politiche attive di rimboschimento, ma dell' abbondono di attività primarie e dello spopolamento di aere montane e collinari. Sono frammentati e rari i boschi ripari e igrofili così come le foreste vetuste e preziosi formazioni forestali di pianura spiega l' Ispra sempre più compromesse, destrutturate e ridotte di estensione, minacciate dagli incendi, dall' edilizia e delle infrastrutture. La trasformazione d' uso di aree forestali a causa dell' espansione delle aree urbane e delle infrastrutture, le attività forestali non sostenibili e gli incendi spiega l' Ispra, sottolineando che il cambiamento climatico, inquinamento di aria, acqua e suolo, diffusione di specie aliene invasive ed eventi estremi connessi ad i cambiamenti climatici sono altri elementi di disturbo, così come il bracconaggio, e la caccia.
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