Gel vetroso il materiale del futuro che si rigenera da solo
Un nuovo gel sorprende i ricercatori, duro come il vetro ma flessibile e auto-riparante, una scoperta che potrebbe rivoluzionarie molti settori.
Come succede quando mescoli la durezze del vetro con l' elasticità della gomma e aggiungi proprietà auto-riparanti? Si ottiene un gel vetroso che sta già facendo impazzire tutti gli scienziati. Questa nuova classe di materiali scoperta per puro caso in un laboratorio della North Caroline State University, potrebbe rivoluzionarie il modo in cui pensiamo il futuro dei materiali. Questo gel ha delle proprietà apparentemente impossibili.
Il mondo della scienza dei materiali è spesso ricco di sorprese, e questa volta non fa eccezione. Il Professor Micheal Dickey, uno scienziato dei materiali presso la NCSU, lo ammette in un comunicato, già siamo intrufolati fortuitamente in questi interessanti materiali. La scoperta è avvenuta mentre la ricercatrice Meixiang Wang, stava sperimentando con gli ionogel, materiali composti da un polimero impregnato di liquido ionico conduttore di elettricità.
L' obbiettivo originale di Wang era creare dispositivi indossabili e flessibili per applicazioni mediche, robotiche, e sensoriali. Tuttavia modificando la composizione degli ionogel, ha prodotto qualcosa di totalmente inaspettato.
A prima vista, questo nuovo gel assomigli a un pezzo di plastica trasparente. Quando i ricercatori hanno iniziato a testare il materiale, hanno scoperto una combinazione di proprietà che sembrano sfidare la logica:
- Estremamente allungabile: può allungarsi fino a cinque volte la sua lunghezza originale.
- Sorprendentemente duro: ha una resistenza paragonabile a quella del vetro.
- Capacità di autoriparazione: può riscaldarsi se tagliato.
- Memoria di forma: può mantenere una forma specifica fino a quando non viene riscaldato.
Un materiale unico nel suo genere
- Medicina: per la creazione di diversi dispositivi medici flessibili e durevoli.
- Robotica: per lo sviluppo di robot più resistenti e durevoli.
- Elettronica: per la produzione di dispositivi elettronici flessibili e auto-riparazioni.
- Ingegneria dei materiali: per la base per lo sviluppo di nuovi materiali composti.
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