La Cina ha annunciato di essere riuscita a estrarre acqua sulla Luna
Un team di scienziati ha annunciato di aver scoperto un metodo completamente nuovo per produrre acqua direttamente dal suolo lunare. Il tutto grazie agli studi effettuati sui campioni riportati sulla Terra nel 2020 alla missione Chang'e-5 i quali, grazie ad una particolare tecnica, possono essere riscaldati e produrre vapore acqueo, si tratta di una rivelazione che potrebbe avere importanti implicazioni per i progetti futuri di colonizzazione, quando, come riportato dagli scienziati, ogni tonnellata di sedimenti lunari premetterebbero di ottenere fino a ottantasei chilogrammi di acqua, ovvero una quantità sufficiente a riempire oltre un centinaio di bottigliette da mezzo litro. I risultati della ricerca sono stati inseriti in un nuovo studio accettato a non ancora completamente revisionato dalla rivista The Innovation e vista la loro portata sembrano già destinati a stimolare l' intera comunità scientifica nei prossimi test.
A dare la notizia è il Ningbo Institute of Materials Tecnology and Engineering della Chinise Academy of Science, che tramite un comunicato stampa spiega i risultati delle ricerche precedenti esplorazioni lunari, come le emissioni Apollo e Chang'e-5, hanno rilevato la presenza diffusa di acqua sulla Luna. Tuttavia il contenuto di acqua nei minerali lunari è estremamente basso, variando dallo 0,0001 percento allo 0,02 percento. D' altra parte secondo il nuovo metodo sviluppato dai ricercatori, la soluzione in realtà esisterebbe basterebbe ottenere tonnellate di regolite l' insieme eterogeneo di sedimenti, polvere e frammenti che compongono lo strato esterno della superficie lunare e utilizzare un sistema di specchi concavi per concentrare i raggi solari e portarla ad una temperatura superiore ai 900 gradi, ottenendo così tra i 51 ed i 76 milligrammi di acqua. In altre parole una tonnellata di materiale abbondantemente presente sulla superficie lunare permetterebbe di ottenere più di cinquanta chili d' acqua, sufficienti a soddisfare il fabbisogno giornaliero di cinquanta eventuali astronauti in missione sul satellite.
Si tratta di una scoperta che presumibilmente infiammerà numerosi dibattiti all' interno della comunità scientifica internazionale, visto che è da decenni che le agenzie spaziali nazionali oltre a vari imprenditori miliardari si sfidano nelle corsa alla colonizzazione lunare nella speranza di ottenere risorse chiave che risolverebbero vari problemi di approvvigionamento sulla Terra. Inoltre potrebbe trattarsi di un annuncio che potrebbe costare diversi grattacapi alla Nasa, visto che già da tempo il direttore dell' agenzia, Bill Nelson ha lanciato l' allarme relativo ai rapidi progressi spaziale cinese e sulla possibilità che Pechino si impossessi delle aree più ricche di risorse sulla Luna. E' il fatto che tale scoperta sia avvenuta grazie ai campioni di Chang'e-5 sicuramente non è di conforto alle organizzazioni americane, visto che nello stesso momento in cui è stato dato l' annuncio della scoperta, gli scienziati cinesi stavano già studiando i circa due chili riportati a Pechino a giugno dalla successiva missione lunare Chang'e-6.
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