Le perle di vetro ritrovare sulla Luna suggeriscono vulcani attivi ai tempi di dinosauri
Un' attività vulcanica più recente
Fino a qualche anno fa, infatti, i geologi planetari ritenevano che l' attività vulcanica sulla Luna fosse terminata circa due miliardi di anni fa. Stime ancora precedenti, basate sui campioni lunari riportati dalle missioni Apollo, sostenevano che le eruzioni vulcaniche fossero terminate da circa quattro milioni di anni fa. A dire il vero tuttavia, immagini del Lunar Reconnaisance Orbiter della NASA del 2014 avevano suggerito un' attività vulcanica ancora più recente. Si parlava addirittura di eruzioni vecchie di soli cinquanta milioni di anni fa, ma non vi erano prove dirette. Ora con i campioni di rocce lunari nei laboratori terrestri le prove sono evidenti.
Materiale da CHANGE'E-5
E' un risultato inaspettato ha affermato Julie Stopar, scienziata senior del Lunar and Planetary Institute, non coinvolta nella ricerca. Le perle di vetro sono la prima prova fisica di eruzioni vulcaniche recenti, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per confermare la loro origine.
Il materiale proviene dalla sonda cinese CHANGE'E-5, e sono stati i primi campioni di rocce lunari portati sulla Terra, dopo quelli raccolti dalla missione Apollo della NASA, e dalle navicelle spaziali dell' Unione Sovietica degli anni settanta. La ricerca potrebbe aiutarci a capire per quanto tempo i piccoli pianeti e le lune compresa la nostra possono rimanere vulcanicamente attivi, ha affermato Yuyang dell' Accademia Cinese delle Scienze, coautore dello studio.
Perle vulcaniche
Le perle di vetro possono formarsi sulla Luna, ma anche su un qualunque corpo celeste, quando le goccioline fuse di lava si raffreddano dopo un' eruzione vulcanica o un' impatto di un meteorite.
I ricercatori hanno studiato circa 3.000 perle di vetro lunare più piccole di una pannocchia di spillo e ne hanno trovato tre con indizi che indicavano la provenienza vulcanica. Questi indizi riguardano la presenza di zolfo, terre rare e torio, che sono legati alle eruzioni vulcaniche più che a impatti di asteroidi.
La datazione invece è stata possibile grazie alla presenza di uranio e piombo, quest' ultimo derivato dal decadimento radioattivo del primo un fenomeno naturale che permette di datare la roccia dove sono presenti.
Le risposte che nascondono
Questa scoperta, come molto spesso accade offre più domande che risposte. La Luna infatti per le sue ridotte dimensioni, ha un diametro di 3.476 chilometri, contro ad esempio i 12.742 chilometri della Terra e per la sua geologia priva di ogni forma tettonica, dovrebbe aver terminato attività vulcanica miliardi di anni fa. Se quanto scoperto recentemente non verrà smentito bisognerà capire come sia possibile che un corpo considerato "morto" da miliardi di anni come la Luna, possa aver eruttato in tempi così vicini a noi, geologicamente parlando.
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