Perché i mazzi di chiave sono diventati simbolo della lotta alla violenza




 Fate rumore è stato l' appello di della sorella di Giulia Cecchettin, Elena all' indomani dell' uccisione della ragazza. Perché non cali il silenzio non sul femminicidio di Giulia, ma sul tema della violenza di genere.

Agitare le chiavi sul sagrato della chiesa di Padova, dove si erano svolti i funerali della ragazza veneta, sicuramente risponde all' appello. Da alcuni anni nelle manifestazione del 25 novembre giornata internazionale per l' eliminazione della violenza contro le donne quello che agita le chiavi di casa è un momento cruciale.

Il senso è che l' assassino spesso possiede le chiavi di casa della vittima, quella casa dove il patriarcato subdolo, non dichiarato è l'unica regola. Dove l' uomo decide cosa può o non può fare una donna che a lui deve sottostare. E se lei, sceglie la libertà di andarsene, di essere indipendente, autonoma, l' uomo si sente autorizzato a esercitare la sua violenza che può portare fino all' uccisione. Dalle 110 vittime di femminicidio ad oggi nel 2023, 90 sono state uccise in ambito famigliare o affettivo da uomini che appunto avevano le chiavi di casa e la loro libertà.

Non solo è un modo letterale, ma anche nel senso dell' estrema fiducia e intimità che si crea tra due persone che convivono una relazione. In questo senso le chiavi sono diventate un gesto simbolico che racchiude molti significati. Non ultimo il pugno, che le donne stringono a casa la sera da sole stringono per difendersi.

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