Il Giappone punta alla riscoperta economica del mare e alla tutela delle proprie coste

 


Una nuova e innovativa prospettiva economica e turistica sostenibile proviene dal Giappone che ha recentemente avviato una strategia politica per rivitalizzare i propri borghi della pesca e le comunità costiere, con l’obiettivo di trasformarli in centri turistici marittimi. L’Agenzia nazionale per la pesca giapponese sta guidando tali sforzi, insieme alle autorità politiche nazionali e alle associazioni locali, per rispondere alle crescenti difficoltà economiche generate dalla diminuzione delle risorse ittiche determinate dai cambiamenti climatici e dall’invecchiamento della popolazione delle comunità costiere. Promuovendo una nuova prospettiva di marketing territoriale e intensificando i servizi legati al turismo marittimo, il Paese punta alla diversificazione delle attività economiche delle zone costiere. Le iniziative mirano a creare nuove infrastrutture turistiche sostenibili, come strutture per immersioni subacquee, esperienze di raccolta di alghe e minicrociere in barca, oltre a mercati tipici del pesce e alle classiche strutture ricettive e di accoglienza.

Partendo dall’idea di un turismo innovativo e sostenibile, le istituzioni di Tokyo puntano anche a ricreare un tessuto virtuoso tra le imprese locali, favorendo il fiorire di nuove collaborazioni con le cooperative di pesca locali. L’aumento delle temperature oceaniche infatti sta alterando in modo permanente la distribuzione delle specie marine, con conseguenze a lungo termine per l’industria della pesca. Le cooperative e i mercati ittici del Giappone stanno implementando nuove politiche per adattarsi a gestire specie meno conosciute dai consumatori, affrontando al contempo la possibilità che alcune specie storicamente significative non ritornino mai ai livelli precedenti. Dinamiche che modificano anche le entrate economiche delle zone costiere. Dodici distretti, molti dei quali nella prefettura di Hokkaido, sono stati selezionati come aree sperimentali per il rilancio dei nuovi progetti turistici e marittimi, che tentano di ripristinare la vitalità economica delle zone costiere, promuovendo politiche occupazionali che attirano i giovani professionisti e gli esperti di turismo esperienziale nei borghi costieri, con l’obiettivo di incentivare nuove pratiche legate al turismo marittimo e alle attività di acquacoltura. Una progettualità istituzionale e associativa che punta a generare nuove dinamiche occupazionali e nuove entrate economiche per le aree marginali attraverso il variegato mondo della filiera ittica e senza dimenticare il grande patrimonio culturale legato al mare. Una progettualità che innesca anche la nascita di nuove infrastrutture digitalizzate e moderne, sempre in sostegno delle comunità locali e delle economie marginali.

Una nuova visione del turismo marittimo capace di rilanciare nuovi programmi di formazione e divulgazione incentrati sulle industrie del mare, sull’ospitalità “blue” e sull’acquacoltura sostenibile che potrebbero essere fondamentali per attirare nuovi segmenti economici nel settore. Le antiche tradizioni gastronomiche del Giappone, unite alla crescente domanda di esperienze turistiche autentiche e dal basso impatto ambientale, rendono questo cambiamento non solo auspicabile, ma anche estremamente promettente economicamente e contemporaneamente attraente per i giovani interessati a tutelare il mare e l’ambiente.

A cura di Domenico Letizia 
Fonte: Relazioninternazionali-tribuna.com

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