Allarme disturbi alimentari: "Aumentano sempre di più i casi gravi tra i giovani"
Nella Giornata Mondiale del Fiocchetto Lilla, ovvero quella dei disturbi alimentari, possiamo riscontrare dai numeri quanto bisogna ancora fare, per riuscire a ridurre maggiormente l' impatto sociale di un fenomeno, ormai sempre più presente. I numeri mostrano, come, stiano aumentando, sempre di più i casi tra i giovani, infatti al Bambino Gesù si è registrato un incremento del 60%, e al tempo stesso, un' abbassamento sempre più precoce dell' età media.
Non esistono dati certi sui disturbi della nutrizione e dell' alimentazione, sulla base però di quelli epidemiologici, si stima che in Italia circa 3,5 milioni siano stati colpiti da anoressia nervosa. Un fenomeno, non più solo femminile; infatti come riportano i dati degli esperti, i quali aprono a uno scenario, in cui la patologia genericamente ritenuta da "ragazze", dimostra, come invece, anche i maschi vengono colpiti e spesso ricevono diagnosi tardive, oltre al fatto che temono lo stigma sociale. Anche se, continuano a essere le donne maggiormente interessate, con una proporzione fino a 9 volte più alta rispetto agli uomini.
Si nota come l' età si stia abbassando notevolmente, infatti le prime diagnosi insorgono già a 8-9 anni di età, periodo secondo cui, si arriva a 1 diagnosi ogni 100 mila bambini. Nel complesso l' Unità operativa semplice di Anoressia e disturbi alimentari del Bambino Gesù, a Roma dal 2020, ha registrato un incremento del 38% nell' attività clinica: i day hospital sono passati da 1.820 a 2.420 del 2024. Di pari passo le nuove diagnosi di disturbi della nutrizione e dell' alimentazione sono aumentate del 64% , passando dalle 139 del 2019 alle 226 del 2024.
I dati, mostrano inoltre, una crescita dei nuovi accessi nelle fasce d' età più giovani (meno di 10 anni e 11-13 anni di età) che sono cresciute del 50% tra il 2019 e il 2020, passando da 59 a 89. "Un recente studio messo a punto dell' equipe del Bambino Gesù ha dimostrato come, sia preoccupante l' evoluzione dei disturbi alimentari", spiega Valeria Zanna, la responsabile dell' Unità operativa. " Negli untimi anni i pazienti più giovani presentano quadri psicopatologici più gravi, sia per la sintomatologia alimentare, sia per le caratteristiche psicologiche collegate. Inoltre, i nuclei familiari di questi pazienti, risultano più sofferenti, con difficoltà comunicative, una maggiore fragilità emotiva e un funzionamento complessivo compromesso, aggiunge".
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