I diritti delle donne sono regrediti in un Paese su quattro nel 2024
Era il 1955 quando 189 governi si sono riuniti a Pechino per provare a immaginare collettivamente un futuro più paritario per le donne e le ragazze di tutto il mondo. Da quell' incontro e da sogno nata la Dichiarazione e Piattaforma d'Azione di Pechino, un accordo fondamentale che delineava i passaggi fondamentali per raggiungere uguaglianza di genere che quest' anno compie trent'anni. Molti traguardi sono stati raggiunti, ma un nuovo report pubblicato da Un Women in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne mette in guardia sui tempi che stiamo vivendo: nel 2024 i diritti delle donne sono regrediti in un Paese su quattro.
Questo trentesimo anniversario cade in un momento in cui il mondo affronta "grandi sfide", si legge nello studio, economie fragili, emergenza climatica, livelli senza precedenti di conflitti armati, crisi umanitarie erosione democratica e reazione contro l' uguaglianza di genere. Secondo l' ente delle Nazioni Unite l'indebolimento delle istituzioni democratiche è andato di pari passo con una regressione in termini di parità di genere e i diritti delle donne. A livello globale i diritti delle donne sono sotto attacco ha dichiarato il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres, invece di integrare i diritti per favorire la parità, stiamo assistendo all' integrazione della misoginia.
Come ricorda il Report solo 87 Paesi hanno avuto alla guida una donna nel corso della loro storia e attualmente le parlamentari occupano solo il 27 percento dei seggi a livello globale: le donne hanno poco potere. Questo vale anche per l' Italia in questi giorni è stato pubblicato "Sesso e Potere" report realizzato dalle associazioni info.nodes e onData che mostra che nonostante in Italia la carica di Presiedente del Consiglio è donna, la sproporzione di potere decisionale sia ancora evidente. Le donne occupano solo il quindici percento delle cariche da sindaco, nelle università solo un rettore su cinque è donna, nelle prime cinquanta società quotate per capitalizzazione di mercato solo due donne con il ruolo di amministratrici delegate, Giuseppina Foggia per Terna, e Tatiana Razzante per Replay. Persino a livello di ambasciate la situazione è la stessa: su 117 ambasciate italiane all' estero solo ventiquattro sono presiedute da donne.
Tornando al panorama mondiale, secondo UN Women, le donne hanno ancora solo il 64 percento dei diritti legali di cui godono gli uomini e i diritti legati alla salute sessuale e riproduttiva sono sotto attacco. Inoltre ogni dieci minuti nel mondo una donna viene uccisa da un partner o da un membro della sua famiglia. E' difficile ignorare il problema con davanti dati così chiari: la disuguaglianza di genere esiste ed è necessario prendere un impegno concreto per cambiare le cose anche di fronte a correnti che spingono nella direzione opposta. Sfide complesse ostacolano uguaglianza di genere a l' emancipazione femminile spiega Sima Bahous, Direttrice esecutiva di UN Women. Le donne e le ragazze chiedono un cambiamento e non meritano, niente di meno.
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