Crisi climatica: non stiamo finanziando abbastanza i piani di adattamento

 


I progressi che pure ci sono stati, nel finanziare gli sforzi di adattamento ai cambiamento climatici non stanno progredendo abbastanza velocemente per rispondere ai bisogni dei Paesi più colpiti dalla crisi climatica. E' il forte richiamo che arriva dal Programma delle Nazioni Unite per l' ambiente ai delegati che da oggi a  11 giorni, saranno al lavoro dei negoziati della COP29, la Conferenza delle Parti della Convezione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Baku, in Azerbaigian, fino al 22 novembre. 

Chi Rompe paga  

Secondo il rapporto Adptation Gap Report 2024, per finanziare le strategie di adattamento a inondazioni, alluvioni, siccità estreme, incendi, shock climatici, i Paesi in via di Sviluppo avrebbero bisogno di una quota aggiuntiva compresa da 187 e i 359 miliardi di dollari all' anno, rispetto ai 28 miliardi di dollari complessivi stanziati nel 2022 dalle Nazioni Unite. 
E' il cosiddetto "adptation gap", il divario esagerato, ma non colmabile tra i bisogni dei Paesi più vulnerabili ai disastri ambientali, e che meno hanno contribuito alle emissioni di gas serra accumulate negli ultimi decenni, e i fondi messi a disposizione dai Paesi ad alto reddito, che hanno costruito il loro benessere anche inquinando irreversibilmente l' atmosfera.  

Progettare e non reagire 

Il nodo della finanza climatica è diventato, negli ultimi anni il più difficile da scogliere negli incontri globali con il clima. I 28 miliardi concordati nel 2022 rappresentano un balzo in vanti, rispetto ai 21 miliardi dell' anno precedente, me per implementare piani di adattamento al passo con la velocità dell' avanzamento del riscaldamento globale serve un cambio di passo sostanziale. Un impegno economico che permetta di immaginare strategie di adattamento non più soltanto reattive, come costruire difese anti-inondazioni dopo un forte temporale ma pianificare strutture a lungo termine. 

Necessità più stringenti 

L' adattamento interviene sulle conseguenze dei cambiamenti climatici e riguarda tutte le misure a volte minimizzare i loro impatti sulla comunità. Spesso invece quando si discute di finanza climatica, si tende a concentrarsi sulle strategie di mitigazione, ossia sugli sforzi messi in campo per ridurre le emissioni di gas serra, passare a fonti energetiche rinnovabili e sostenibili o rimuovere quelli già emessi nell' atmosfera. 
In realtà in molti Paesi a basso reddito non stanno emettendo un granché , ciò di cui hanno veramente bisogno son fondi per far fornire agli effetti dei cambiamenti climatici. 

Il mondo è cambiato 

Il report dell' UNEP assume un significato nuovo alla luce dell' elezione di Donald Trump, che nello stesso mandato aveva ritirato gli Stati Uniti dagli accordi di Parigi. L' amministrazione Biden ha dichiarato di essere pronta a stanziare 11,4 miliardi di dollari in aiuti per il clima più del doppio del 2022. Bisognerà vedere se e che in modo questo impegno verrà rispettato. 

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