Canada e F-35: crescono i dubbi sull’accordo miliardario con gli Stati Uniti
Negli ultimi giorni si è innescata una nuova polemica sulla complessa vicenda legata all’acquisto dei caccia F-35 USA da parte del Canada. Un momento di inaspettata trasparenza è arrivato grazie a un’intervista rilasciata dall’Ambasciatore statunitense in Canada, Pete Hoekstra, alla podcaster indipendente Jasmin Laine.
Le sue parole, pronunciate con tono diretto, offrono una chiave di lettura importante sulle tensioni diplomatiche e commerciali che stanno accompagnando la trattativa miliardaria. Il Canada ha infatti avviato una revisione dell’accordo per l’acquisto di F-35 americani, un contratto del valore complessivo di 27,7 miliardi di dollari, che prevede la consegna di alcune decine di jet stealth.
Secondo indiscrezioni, Ottawa potrebbe decidere (dopo aver ricevuto i primi aerei) di completare il resto dell’ordine optando per un modello alternativo, mettendo così in discussione la piena adesione al programma F-35. Il Canada ha già impegnato legalmente fondi per i primi 16 F-35, con le prime consegne previste per il 2026. Tuttavia, la revisione dell’accordo è stata avviata per valutare se esistano alternative più adatte alle esigenze del Paese, considerando anche le implicazioni economiche e strategiche.
Secondo analisi riportate all’interno del rapporto della Difesa, combinando F-35 con aerei di quarta generazione come il Gripen o il Rafale, potrebbero aumentare i costi operativi e complicare la formazione e la manutenzione. Un’analisi comparativa ha mostrato che una flotta mista potrebbe non offrire la stessa capacità operativa di una flotta omogenea di F-35, a meno che il costo di acquisizione degli aerei di capacità inferiore sia almeno la metà di quello degli F-35. Il rapporto suggerisce che mantenere in vita l’accordo potrebbe essere la scelta più efficiente dal punto di vista economico e operativo.
La questione dell’acquisto degli F-35 è diventata un tema politico delicato in Canada. Un sondaggio di Nanos Research, ad esempio, ha rilevato che il 60% dei canadesi è contrario all’acquisto degli F-35, con una maggiore opposizione tra gli over 55.
Le preoccupazioni riguardano principalmente la dipendenza dalla tecnologia statunitense e i costi a lungo termine del programma. In aggiunta, un rapporto di Oliver Wyman prevede che i costi di manutenzione, riparazione e revisione (MRO) degli aerei militari aumenteranno nei prossimi anni, soprattutto con l’introduzione di aerei avanzati, che richiedono più ore di servizio e costi operativi più elevati. Il governo canadese sta quindi valutando attentamente le opzioni disponibili, considerando sia le esigenze operative che le implicazioni economiche e strategiche, per garantire una scelta sostenibile e vantaggiosa per il Paese.
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