Nuova tecnologia estrae litio dalle batterie usate: costa meno che comprarlo

 


Secondo i ricercatori questo materiale si comporta come una sorta di spugna "intelligente", capace di catturare esclusivamente il litio lasciando indietro gli altri metalli. Inoltre mantiene le sue proprietà per oltre 500 cicli di utilizzo, un dato che suggerisce un potenziale  applicazione industriale senza necessità di sostituzioni frequenti. 

L' aspetto che più colpisce è il costo del processo: circa 12,70 euro al chilogrammo di litio recuperato, una cifra sorprendentemente inferiore rispetto a quella delle tecniche comuni. L' acid leaching, per esempio oscilla tra 81 e 462 euro al chilogrammo e genera rifiuti chimici, la fusione ad alta temperatura richiede  invece tra  36 e 126 euro al chilogrammo, senza garantire una separazione efficace del litio dagli altri componenti. Per la prima volta ricavare litio da batterie esaurite risulta più economico che acquistarlo sul mercato, dove il metallo è quotato  intorno ai 13,17 euro al chilogrammo. 

Con questi presupposti il litio da riciclo potrebbe diventare una risorsa strategica per l' industria energetica e  automobilistica. Gli accumulatori, che oggi  rappresentano un problema quando arrivano a fine vita, potrebbero trasformarsi in una fonte sostenibile  di materiali preziosi, riducendo la pressione sulle  miniere e l'impatto ambientale dei processi estrattivi. 

Il lavoro del gruppo di Xiao Su è stato concepito come una sorta di test, ma i risultati indicano l' elettrochimica applicata al recupero dei metalli offre margini significativi di sviluppo. Il team sottolinea infatti la necessità di ulteriori studi per  portare la tecnica su scala industriale, migliorandone l' efficienza e  adattandola  ai grandi flussi di rifiuti elettronici che caratterizzeranno i prossimi anni. 

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