I talebani hanno ordinato la chiusura dei saloni di bellezza




Sono trascorso, quasi due anni da quel maledetto 15 agosto 2021, giorno della caduta di Kabul, culmine di un' offensiva militare iniziata nel maggio 2021, con il progressivo ritiro delle forze Nato dall' Afghanistan. Da allora, i talebani hanno occupato il Paese che da vent' anni aveva imparato, secondo i principi di democrazia occidentale, ristabilendo la Sharia, la legge coranica che riduce lo spazio di libertà delle donne, imponendo loro sulla base di un interpretazione erronea e strumentalizzata del Corano, di coprire capo e volto, di non uscire di casa se non accompagnate, di non studiare, né lavorare.

L' ultimo dei ricatti contro un popolo che da mesi vive sotto la soglia di povertà, è il provvedimento che impone la chiusura, dei saloni di bellezza da qui a un mese.

Con la chiusura alle donne di molti luoghi pubblici, tra cui gli stabilimenti balneari, palestre e parchi, negli ultimi anni sono sorti tanti centri estetici, che hanno consentito a molte donne afghane, che avevano perso il lavoro di avere una propria indipendenza economica. Nonostante, la crescente insofferenza dei talebani, molti esercizi sono rimasti aperti, fino ad ora, consentendo alle donne di ritrovarsi a parlare in un luogo franco, sicuramente protetto e discreto, dal momento che le vetrine da tempo vandalizzate sono sempre coperte, affinché i clienti non siano viste dall' esterno, era una buona ragione per vedersi incontrare altre donne, altre ragazze per parlare dei problemi, chiedendo che il proprio nome completo non fosse nominato per motivi di sicurezza.

Ai governi occidentali e alle organizzazioni internazionali, che ricordano come, questa violazione dei diritti umani ostacolino, qualsiasi possibilità che il regime talebano venga legittimamente riconosciuto, l' amministrazione locale afferma di rispettare i diritti delle donne, in conformità con l' interpretazione delle legge islamica e delle usanze afghane.

La verità, è che le donne afghane sono sempre più sole e che il sogno accarezzato per vent' anni, di un Afghanistan libero e democratico, sembra sfumato per sempre.

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