Nel mondo le donne guadagnano 20 percento in meno degli uomini

 



La strada verso la parità dei genere costellata di buone intenzioni. Lo si è visto con l'istruzione dei fondi del PNRR, il 30 percento dei posti creati avrebbe destinato a giovani e donne

Peccato che nella realtà dei fatti in Italia ancora una donna su due non lavora. E chi nonostante la maternità, la gestione dei carichi famigliari e l' assenza di servizi come asili e strutture per anziani ha un lavoro, ma spesso guadagna meno dei colleghi uomini. Un problema che non è solo italiano ma che chiama in causa tutti i Paesi. Se nella l' Unione Europea nel 2021 lo stipendio delle donne era il 12,7 percento inferiore rispetto a quello degli uomini, nel mondo la disparità è del 20 percento. Questo squilibro ha spinto l' Onu a stilare alcuni obbiettivi per lo sviluppo sostenibile tra i quali spicca il contrasto al gender pay gap, anche attraverso l' istituzione della Giornata internazionale per la parità di genere il 18 settembre.

Sappiamo bene però che le carenze e festività servono a portare il tema all' attenzione di tutti un giorno all' anno, quando invece si dovrebbe palarne sempre per adottare una strategia seria che contrasti il divario retributivo di genere, L' Italia infatti è il terzo paese dell' Unione Europea con le differenze più evidenti gender overall earnings gap, che è pari al 43 percento subito dietro a Paesi Bassi e Austria.

Incominciano dalle basi e quindi dall' educazione all' uguaglianza, che deve partire dalle scuole e deve contrastare quei bias che limitano e inibiscono la crescita e la realizzazione delle donne. Una ricerca ha provato infatti, che le donne tendono a introiettare pregiudizi di più degli uomini critiche e pregiudizi con conseguenze pesanti sulla loro capacità di leadership. Ma occorre lavorare anche su politiche di diversity e inclusion, in Italia è stato alzato l' obbligo della presenza femminile nei cda al 40 percento, purtroppo però le piccole e medie imprese, che costellano il nostro paese, non sono disciplinate e le donne continuano a non avere ruoli di prestigio.

Occorre inoltre avvicinare le donne alle materie Stem, dove diversi studi hanno dimostrato che le laureate chiudono prima il divario di genere, un altro aspetto importante riguarda la mancanza di servizi asili nido, scuole per l' infanzia e le strutture per anziani sono troppo poche e la maggior parte dei casi chi deve farsi carco gratuitamente della cura in famiglia sono le donne, che in Italia lavorano 88 minuti in più rispetto agli uomini. Se aggiungiamo il fatto che il congedo di paternità è appena di 10 giorni, contro i 28 giorni della Francia e le 16 settimane non trasferibili in Spagna è chiaro che abbiamo ancora molto da imparare. Non bisogna poi dimenticare che la gravidanza rappresenta ancora un ostacolo enorme per le donne che dopo la gravidanza spesso scelgono il part-time. La riduzione dell' orario di lavoro ostacola le ambizioni di carriera e purtroppo sono ancora pochissime le realtà che hanno a cuore il risentimento post maternità delle donne.

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