Cosa succede alla mente dopo un trauma?
Il trauma è un' occasione così rara come si potrebbe pensare, e sebbene ognuno la viva e la affronti a modo suo è importante comprendere le dinamiche.
Ci sono traumi in cui si esce con relativa facilità, mentre ci sono situazioni che si ripercuotono nel tempo e condizionano per sempre il nostro stile di vita.
Infine ci sono quei traumi totalmente spaventosi che preferiamo di gran lunga rimuovere della mente conscia. Non ne facciamo parola con nessuno e lasciamo che il ricordo ci colpisca solo nei momenti peggiori, quando siamo vulnerabili.
Dopo un trauma
Secondo alcuni studi scientifici, sopravvivere a un trauma non significa soltanto sperimentare episodi di iperattivazione fisiologica come:
- Flashback intrusivi dell' evento traumatico.
- Evitamento attivo dei ricordi.
- Ipervigilanza.
- Aumento dell' aggressività.
- Ansia.
- Nei casi peggiori, sindrome post traumatica da stress.
Potresti anche trovarti a vivere un dolore insopportabile legato a ciò che il trauma ti ha tolto. Una perdita forse umana, forse sentimentale, o molto probabilmente di una parte di te. Pensiamo per esempio alla relazione al lutto, che è sempre un processo delicato e può durare anni oppure non risolversi mai. Al contrario, gli esperti ritengono che certe perdite si cronicizzano nel tempo, complicandosi e peggiorando fino a impedire una vita normale.
Nel lavoro condotto da Alve Glad, sono stati somministrati questionari psicologici specifici a 275 sopravvissuti al massacro di Utoya in Norvegia. Questi sopravvissuti nella maggior parte dei casi, avevano perso tragicamente un amico, un compagno, un membro della famiglia. I questionari sono stati compilati tre volte a circa 4/5 mesi dall' evento traumatico, a 14/15 mesi, e a 30/32 mesi. E' emerso un legame di stress-post traumatico e lo sviluppo futuro di sintomi di lutto complicato, caratterizzato da intenso struggimento, desiderato vivo e presente della persona perduta, tristezza immagini inesistenti del defunto negazione della realtà della perdita.
Uno stato di impotenza e pericolo
Il disturbo post-traumatico da stress è il risultato di un malfunzionamento dei processi metabolici nella gestione del trauma. Comprendere il PTSD non è semplice, specialmente se non è mai subita da un' esperienza traumatica. Tuttavia esperienze come abusi, violenze, ferite, stupro, e incidenti stradali possono attivare l' istinto il cosiddetto "flight or flight" per cui l'impotenza e il pericolo ci fanno reagire in maniera violenta e aggressiva, così da spaventare la paura stessa, o di infilare tutto in una cassaforte a doppia mandata, così da fuggire dalla paura.
Quando questo allarme viene attivato, l' ipotalamo, la ghiandola pituitaria e il sistema adrenergico, noti assieme come asse ipotalamo- pituitario- adrenale, coordinano l'invio di segnali al sistema nervoso parasimpatico. Questo sistema di rete comunica con le ghiandole surrenali e gli organi interni, aiutandoli a regolare funzioni come il battito cardiaco, la digestione, e la respirazione.
Il risultato di questo disfunzione è un cortocircuito chimico che induce allo stress profondo nel nostro corpo, cambiandoci nella mente e nel corpo. Perché anche se rifiutiamo il trauma con tutte le nostre forze, il nostro corpo non si lascerà ingannare cos' facilmente. E' così metterà in atto tutte le strategie necessarie per difendersi da quello che potrebbe succedere in futuro.
Cosa fare dopo un trauma?
Non c'è molto che si possa fare dopo un trauma se non prendere consapevolezza dell' accaduto, lasciar passare un po' di tempo, rivolgersi a un professionista della salute mentale.
Il percorso di guarigione dal dolore è lungo e doloroso a sua volta, ma è l' unica soluzione autentica a una vita più sana.
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