Fentanyl e terapia del dolore, gli anestesisti: "La cultura della disinformazione fa più male"
Una delle principali minacce mondali oggi, è la disinformazione, secondo il Global Risk Report 2024 del World Economic Forum, con conseguenze pesanti, soprattutto nel settore sanitario. Infatti, il fentanyl, evidenziano gli specialisti che se utilizzato secondo i rigorosi protocolli medici e clinici e sotto la supervisione di medici professionisti esperti, rappresenta uno strumento terapeutico necessario per combattere e controllare il dolore cronico e acuto. Elena Bignami, presidente di Siaarti, sottolinea come: "La narrazione generalizzante e allarmistica su un farmaco come, il fentanyl può scoraggiare i pazienti ad accedere a terapie salvavita". Inoltre ha aggiunto: "E' fondamentale distinguere tra l' uso terapeutico regolamentato, che garantisce una gestione sicura del dolore e un drastico miglioramento della qualità della vita dei pazienti, e l' abuso illegale della sostanza, che rappresenta un problema sociale di rilevanza globale."
"Demonizzare una molecola usata quotidianamente in ambito clinico, porta a stigmatizzare fortemente il trattamento della terapia del dolore, con il rischio di compromettere la qualità della vita di molti pazienti che necessitano di queste terapie", aggiunge Silvia Natoli, Responsabile dell' Area dolore e cure palliative di Siaarti. Il fentanyl se utilizzato, secondo rigorose procedure mediche e sotto la supervisione di medici professionisti, rappresenta una risorsa importante. Il farmaco, di cui parla Tomassini non deriva neppure dal mondo sanitario e si tratta, di una sintesi illegale della molecola fatta in laboratori clandestini che come tali, non rispettano gli standard qualitativi e controllati della produzione del farmaco, risultando addirittura più pericolosi, perché impuri e a rischio di sovradosaggio.
La diffusione di comunicazioni fuorvianti, rappresenta un approccio strutturato sulla comunicazione sanitaria, affinché le informazioni che vengono divulgate siano affidabili e basate su evidenze scientifiche.
Silvia de Rosa, Responsabile del Comitato Comunicazione di Siaarti, sottolinea come sia importante - che giornalisti, influencer, personaggi pubblici si avvalgono prima della consulenza di esperti prima di trattare temi, così delicati. Una corretta informazione si costruisce, attraverso il dialogo con i pazienti, la collaborazione con i media e una continua attività di sensibilizzazione nelle scuole e nei luoghi di aggregazione, affinché si diffonda una cultura della salute fondata su dati affidabili e verificati.
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